1. Le insufficienze


    Data: 29/01/2018, Categorie: Gay / Bisex Autore: Zibibbo2, Fonte: Annunci69

    Quando suona la campanella, gli studenti escono dall'alta, vociando. Qualcuno lancia dei saluti generici, a me e al resto della classe. E' l'ultima ora, finalmente liberi! Inizia un weekend di primavera.
    
    Mentre sto mettendo nella borsa alcune fotocopie che avevo usato durante la lezione e lasciato sulla cattedra, mi accorgo di una presenza. Paolo è lì, in piedi, in attesa. "Prof, posso parlarle?"
    
    "Certo", dico, mentre chiudo la borsa.
    
    "Io, ecco, vorrei sapere se secondo lei sarò ammesso agli esami, quest'anno."
    
    E' preoccupato. Si guarda un po' i piedi e un po' un punto non identificato al lato della lavagna.
    
    "Non posso risponderti, adesso, non è una mia decisione."
    
    "Ma lei, lei cosa pensa?"
    
    "Penso che ce la farai. La tua situazione è così grave?"
    
    "Temo di sì", dice di lui, abbassando ancora di più la voce. E' strano sentirlo così, perché lui è un ragazzo molto determinato e sicuro di sè.
    
    "Quante materie hai insufficienti?"
    
    "Oltre la sua? Matematica e Inglese. Però ce la faccio, mi sto impegnando tanto."
    
    "Bene! Allora ce la farai a recuperare."
    
    "Non riuscirò mai a recuperare la sua materia. Mai. Troppe cose. Colpa mia, eh: potevo studiare di più e mettermi prima."
    
    Non so bene cosa dire: è lui che si è cacciato in questa situazione, ma d'altra parte sta anche analizzando in modo lucido la situazione. Coglie la mia esitazione.
    
    "Perciò mi chiedevo... c'è niente che io potrei fare per recuperare?"
    
    "Sì, certo, fissiamo ...
    ... un'interrogazione, quando vuoi."
    
    Si avvicina alla cattedra. Il tono di voce è cambiato, più sicuro e determinato. Gli occhi non vagano più per la stanza, ma mi fissano."Non mi sono spiegato bene. Mi chiedevo, non potrei venire a casa sua e stare un po' con lei? Magari mi aiuterebbe... no?"
    
    La proposta è esplicita. Non faccio mistero della mia omosessualità a scuola, credo lo sappiano tutti. Quello che Paolo mi sta proponendo è contro l'etica professionale. Ma il fatto è che Paolo è il tipico ragazzo che avrei voluto scoparmi quando ero al liceo... è la mia debolezza. E lui lo sa.
    
    "Oggi pomeriggio?" chiedo, abbassando il tono.
    
    Sorride.
    
    Raccoglie lo zaino da terra, infila lo spallaccio e si avvia verso l'uscita. "Domani mattina. Alle dieci sono a casa sua, l'indirizzo lo so." Mi fa l'occhiolino. "Si procuri i preservativi."
    
    Dieci.
    
    Dieci e cinque.
    
    Dieci e dieci.
    
    Non verrà. Mi ha solo preso in giro. Nella mia testa, tanti pensieri: forse ha registrato la nostra conversazione, e adesso mi vuole ricattare...
    
    Alle dieci e dodici suona il campanello. Alzo il citofono e lo vedo: in strada, tranquillo, si guarda attorno come se niente fosse. Quando sente il clic del portone che si apre, sparisce dalla mia visuale.
    
    Apro la porta e la lascio socchiusa.
    
    Dopo poco, Paolo entra.
    
    E' un bel ragazzo; non molto alto, moro, occhi piccoli e scuri. Il suo punto di forza non è il viso, ma il corpo. Ha un fisico curato e asciutto, come si può intuire da sotto i vestiti; so per ...
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