In ospedale (prima parte)
Data: 23/03/2022,
Categorie:
Dominazione / BDSM
Racconti Erotici,
Sensazioni
Autore: Ma_ra, Fonte: RaccontiMilu
... dimentico completamente dell’accaduto. Un po’ dormo, un po’ guardo la piccola televisione in camera, un po’ sfoglio una rivista che trovo sul comodino. Nel tardo pomeriggio, ecco il medico. Sulla sessantina, con una bella panciona, e anche lui con un gran sorriso amichevole. Si avvicina, guarda la mia cartella, mi guarda la gamba, le bende del braccio e mi punta della luce negli occhi. Una visita veloce. “Il sedativo funziona, signora?” Io annuisco. Vedo che anche lui spesso posa lo sguardo sul mio seno. Questa volta la camicia e’ bella chiusa, ma si vede comunque che delle gran tette si nascondono timidamente li sotto. “Cerchi di farsi una bella dormita questa notte, domani le parlerò’ dell’operazione” “Bene, grazie,” rispondo mentre scendo la sonnolenza aumentare. Ancora uno sguardo al mio petto, questa volta piu’ lungo. Poi si allontana anche lui.
Quella sera mi addormentai subito dopo cena. Quando mi risvegliai, pensavo fosse già’ mattina. Mi giro per guardare l’orologio sul comodino, e vedo che sono solo le 2:30. Poi mi blocco. Sento un rumore, un respiro forse. E’ tutto buio, non vedo nulla. Eppure si’, questo è’ un respiro, anche abbastanza veloce. Guardo meglio, e mi sembra di vedere un’ombra umana seduta nella poltrona di fronte al mio letto. Sento il cuore battere forte, e ...
... d’istinto chiamo: “Chi e’?” Nessuna risposta. Ora sono convinta che c’e’ qualcuno in camera, seduto in silenzio e nell’ombra, di fronte al mio letto. Mi guarda. Sento un po’ di freddo. Mi guardo e scopro che la camicia e’ completamente sbottonata, con le mie tette libere di farsi ammirare. Faccio per muovere il braccio buono, ma mi accorgo che e’ bloccato al letto da una cinghia. Sono legata? “Hey!” Grido io. La figura si alza. “Cosa succede? Chi sei?”, grido ancora. La figura si avvicina nella penombra. Si avvicina al letto e senza dire una parola, mette una mane forte sulla mia tetta destra. E’ l’infermiere, ora lo riconosco. “Che fai? Lasciami subito!”, grido. “Zitta, vacca!”, mi sento rispondere con un tone forte, aggressivo ma anche eccitato.
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