In ospedale (prima parte)
Data: 23/03/2022,
Categorie:
Dominazione / BDSM
Racconti Erotici,
Sensazioni
Autore: Ma_ra, Fonte: RaccontiMilu
Dell’incidente non ricordo quasi nulla. La frenata, quella si’. Un rumore secco, molto sordo, mentre andavamo a sbattere contro il muro. Poi basta, non un suono, un odore. Non ricordo le grida, il fuoco, le sirene, la corsa verso l’ospedale. Nulla. me lo hanno raccontato, ovviamente, ma e’ come se fosse successo ad un’altra. Sono bloccata a letto, in una stanza singola di quella che sembra essere un piccolo ospedale di provincia. Nessuno mi ha ancora detto dove mi trovo esattamente, credo di essere arrivata ieri notte, e mi devono aver sedata per vincere il dolore in attesa dell’operazione. Almeno cosi’ mi ha detto l’infermeria che ho visto questa mattina. Femore e due costole rotte, bruciature su tutto il corpo. Mi giro piano e noto la cannula inserita in introvena a sinistra. La piccola borsa appesa al mio letto lascia cadere lente gocce nella cannula: un sedativo, certamente. Il mio braccio destro e’ completamente bendato e in qualche modo bloccato, forse con una stecca. Insomma, sono immobilizzata a letto, ma per fortuna al momento non sento dolore.
La finestra e socchiusa, il caldo estivo entra nella stanza, dove non sembra esserci aria condizionata. Sento ora dei passi affrettati nel corridoio, e la porta della mi stanza si apre, lasciando entrare un signore sulla quarantina, con veste bianca e zoccoli bianchi. Non e’ un vero e proprio camice da medico, si tratta di un infermiere. Si avvicina rapido al letto, con un gran sorriso. “Buongiorno signora, come si ...
... sente?” “Non ho dolore, grazie. Mi avete sedata, immagino?” “Si’ certamente, protocollo standard in questi casi. Ha avuto una bella botta, ed e’ stata anche parecchio fortunata, sa?” Io annuisco. Lo guardo meglio. Alto e magro, con due braccia forti abituate a sollevarmi pesi o pazienti. Vagamente abbronzato, e con due occhi vispi che ispirano fiducia. “Ora dovrebbe riposare ancora, piu’ tardi passera’ il medico,” disse. “Mi dovrete operare?” “Temo di si’. Ma il medico le dira’ tutto. Per il momento, ci chiami se il dolore dovesse aumentare, possiamo sempre aumentare un po’ la dose di antidolorifico” Lo guardo e sorrido. Lui ricambia il sorriso, e prima di voltarsi, noto che il suo sguardo si posa velocemente sul mio petto. Poi lo vedo girarsi e uscire dalla stanza con la stessa velocità’ con cui era entrato.
Io sono sui trenta (l’eta’ esatta non ve la dico) e ho sempre saputo di avere un bel seno. Una quarta molto ben tenuta. Palestra, ovviamente, ma anche tanto ghiaccio quando serve. Quanto posso, prendo il sole in topless, dunque le mie poppe non solo sono belle sode, ma anche magnificamente abbronzate. Sono sicura che prima di uscire, l’infermiere non ha resistito e ha buttato un bello sguardo. Vedo che la camicia fornita dall’ospedale era leggermente slacciata e il mio cleavage ero bello in mostra. Un po’ troppo, forse. Sono abituata, ovviamente, e devo dire che le attenzioni dei maschi nei riguardi delle mie tette non mi dispiacciono.
La giornata passa noioso, e io mi ...