Confessione
Data: 17/03/2022,
Categorie:
Masturbazione
Autore: Kohai 2.0, Fonte: EroticiRacconti
... fatto capolino.
Non era Elisa, ma la conoscevo comunque, qualche mese fa, prima che si lasciassero, era la sua compagna… non ricordo il nome, e la mia mente era un pochino occupata a urlare di sdegno verso qualcosa che tra le mie mutande ha deciso di sottrarsi al torpore dell’ora tarda.
Come darmi torto?
Soprattutto considerando che al di sopra della vita era completamente nuda.
“Brr che freddo” inizia e scherzando mi chiede se fossi tanto gentile da condividere con me la sigaretta.
Potrebbe avere tutto da me, ma le porgo solo la canna e sento un leggero apprezzamento quando me la rende.
“Sei Alberto vero?”
“Si… mi dispiace averti svegliato” dico cercando di tenere gli occhi lontano da lei.
Una sola occhiata all’inizio mi ha già destabilizzato non ho bisogno che questa donna sia impressa a fuoco nella mia mente… giusto?
Guardo il telefono e i miei occhi codardi e traditori vedono la sua figura avvicinarsi alla ringhiera.
Da quell’angolazione è ancor più bella.
La sua piccola figura è esaltata dalla luce gialla dei lampioni.
Le braccia incrociate sulla ringhiera, i piedi nudi leggermente alzati per consentirle di portare lo sguardo oltre la piccola macchia di verde che divide il condominio dalla strada.
Mi ritrovo ad osservarle il sedere, unica pecca in una figura altrimenti perfetta, di certo è Elisa quella che ha maggior dote in tal sostanza.
Il disagio tra le mie gambe è ancor più pressante e già so tra pochi minuti nel mio letto ...
... sarà un piacere fantasticare di quella donna.
Un’ultima boccata, e cedo la canna alla mia vicina, per poi abbandonarla sola alla fredda serata.
Socchiudo la finestra e mi preparo per andare a dormire.
Sono stanco e una volta sotto le coperte mi accarezzo pigramente, poi pian piano al buio della camera e nel silenzio della notte mi torna alla mente la figura lasciata sul balcone.
Ricordo quei piccoli piedi e li immagino accanto a me, mentre lentamente li accarezzo e ho le sue mani sul mio membro.
Con movimenti sempre più decisi mi stringe e percorre mentre tocco la pianta di una di quelle meraviglie e risalgo verso il tallone, per poi portare il piede verso di me.
Apro la bocca sognando di leccare una delle affusolate dita, quando… un gemito.
Netto e tagliante prorompe nella mia mente e strappa i muri del mio sogno.
Un gemito profondo.
Sento il silenzio assordante della casa interrompersi quasi regolarmente.
Agisco, prima ancora di pensare.
Mi alzo e sono alla finestra.
Eccolo ancora.
Mi porto la mano al cazzo che interamente eretto e pulsante ascolta con me quella dolce agonia.
Sento i sospiri e mi ritrovo con la mente lì con loro, nella stanza, mentre due corpi caldi si fondono.
Mi avvicino al letto e osservo mentre Elisa giace al centro e si contorce, una mano le accarezza e stringe un seno.
Avida scava le membra lasciando segni sulla pelle chiarissima.
Una mano... Vedo solo una mano, perché l'altra è nascosta nelle pieghe ...