La mia esperienza con una coppia cuckold – Capitolo 28
Data: 16/03/2022,
Categorie:
Cuckold
Etero
Autore: jojojos, Fonte: RaccontiMilu
Capitolo 28
Dopo esserci baciati per un po’ ci alzammo dal letto per andare a fare colazione, girava per casa completamente nuda come aveva dormito, arrivati in cucina notammo Paolo che stava spadellando.
– “Buongiorno, vi ho lasciati dormire intanto sto preparando il pranzo, volete fare colazione?”;
– “Io no grazie, solo un caffè, tu Gianluca?”;
– “Anch’io solo caffè grazie.”.
Era visibilmente di buon umore e servizievole, ci servì il caffè, Simona lo guardava sorridendomi.
– “Hai visto che ometto di casa che ho sposato? A letto non vale niente, per il resto però è proprio in gamba.”;
– “Vedo vedo, cosa facciamo oggi pomeriggio? Ti va di andare in piscina?”;
– “Volentieri, adesso chiamo Sabrina e sento se loro ci vanno.”.
Marco e Sabrina erano già la, ci unimmo a loro appena dopo pranzo, verso le 13,30, raccontai all’incredulo amico gli ultimi accadimenti, anche lui si stupì del mio cambio di atteggiamento.
– “Cazzo amico, se non sapessi chi sei ti prenderei per un cazzaro, chissà cosa combinerete in ferie, se vuoi una mano…”;
– “Haahahahahaaaa grazie della fiducia e della proposta, chissà, visto che suo marito non è riuscito a farle provare la doppia penetrazione il secondo cazzo potrebbe essere il tuo…”;
– “No, non credo di riuscirci, non sono come Paolo ma in una situazione del genere credo che renderei poco anch’io, farei una figuraccia, poi non avrei più il coraggio di guardarla in faccia, già così faccio fatica a non fissarla con ...
... tutto quello che mi hai raccontato, certo che lui è proprio un pirla!”.
Tornammo a casa a lavarci e poi andammo a cena tutti insieme, Simona li salutò al termine della serata dando loro appuntamento al nostro ritorno dalle ferie.
Mi portarono a casa, era tardi e volevano partire subito, caricarono l’auto e poco dopo erano pronti per andare a casa loro, Paolo mi salutò prima di uscire di casa, Simona disse di aspettarla in auto, voleva salutarmi da sola, appena chiusa la porta mi saltò letteralmente al collo baciandomi appassionatamente:
– “Volevo salutarti come si deve, mi mancherai molto tesoro mio.”.
Mi slacciò nervosamente i pantaloni e la camicia, si inginocchiò e cominciò a succhiarmelo con passione guardandomi negli occhi:
– “Come farò fino a mercoledì senza il tuo cazzo, è tutto il giorno che ti guardo avendo voglia di prendertelo in bocca…”;
– “Ti accontenterai di quello di Paolo, semplice…”;
– “Non ci penso neanche, gli ho già detto che non mi farò scopare da lui per un bel pezzo, non solo il culetto sarà una tua esclusiva, pure il resto.”;
– “Davvero? E lui come l’ha presa?”;
– “Ha detto che mi capisce e che mi masturberà unicamente, si rende conto di non essere in grado di soddisfarmi al momento.”.
Senza aggiungere altro la presi in braccio portandola in camera, la scaraventai sul letto e mi piazzai in mezzo alle sue cosce assaporando gli abbondanti umori che la sua figa produceva, volle mettersi a “69” per contraccambiare, durarono a ...