Nonna, che bella....sei
Data: 08/03/2022,
Categorie:
Incesti
Autore: AASD43, Fonte: EroticiRacconti
Mia nonna Irene, vedova da due anni, alta, bella. bionda,occhi verdi, bel culo, belle gambe e tettona aveva 50 anni e sarebbe venuta ad abitare a casa mia per una settimana perchè mia madre era via per lavoro e sarebbe stata assente appunto per una settimana. Mia nonna Irene mi era sempre piaciuta moltissimo perchè era allegra e spiritosa. Io la chiamavo e la salutavo con il suo nome, oppure le dicevo: "Senti, bella figa, facciamo qualcosa di interessante" oppure "Sai che sei una gran figa? Perchè non ci facciamo una bella scopata?". Per tutta risposta lei rideva e mi rispondeva: "Ma va là... per soddisfarmi ce ne vorrebbero tre come te". E io le rispondevo subito: "Perchè non mi provi?" -e lei- "Il tuo cazzettino non lo sentirei neanche" -e io- "Ma se non l'hai né mai visto né provato?". Era un susseguirsi di battute botta e risposta abbastanza spiritose che però non portavano a nessun risultato pratico. Avevo dentro di me deciso che Irene me la sarei chiavata, e non solo una volta: mi piaceva troppo. E finalmente arrivò il giorno che mia madre andò fuori dai coglioni. Era un venerdì, sul tardo pomeriggio, e io l'accompagnai alla Stazione Centrale dove aveva appuntamento con la sua titolare e dopo un'oretta circa suonò il telefono di casa. All'altro capo del filo c'era Irene che dopo avermi salutato calorosamente, mi chiese di mamma. Le dissi che era già partita e che se voleva poteva raggiungermi quella sera stessa invece del giorno dopo. Aggiunsi che così avremmo ...
... potuto stare insieme un poi di più. "Quanto tempo è che non ci vediamo? A occhio direi almeno sei mesi, no?". "Non ho fatto i conti, ma penso di sì" rispose. "Sei sempre bellissima come al solito?" "Non fare l'esagerato. Le donne belle sono altre". Io le risposi "So solo che quando sono vicino a te vedo tutte le occhiate di invidia che mi lanciano gli uomini e mi immagino anche cosa pensano guardandoti: "Beato chi ti scopa". Irene si mise a ridere e mi disse: "Sei il solito simpatico. Sì, dai metto le ultimo cose in borsa e ti raggiungo per l'ora di cena". "Ti porto fuori a cenare"-mi rispose- "No grazie, arrangiamoci in casa". Così non perdiamo tempo e possiamo raccontarci tutte le ultime cose". "Ok, come vuoi tu". Alle diciannove e 15 suonò il campanello di casa. Andai ad aprire e mi trovai davanti Irene. Indossava un tailleur nero, molto aderente, con una profonda scollatura che metteva molto in risalto le sue tettone di 5a misura. Lasciando che mi passasse davanti, i miei occhi corsero al suo culo sporgente e il mio uccello iniziò a dar segni di vita. Mi baciò sulle guance, vicino alla bocca, e mi sentii rimescolare il sangue. Anche le gambe, molto belle, erano scoperte dal fine coscia in giù. Mi venne all'improvviso un pensiero: come avrei potuto controllare la voglia di chiavarla? Iniziai a baciarla e le misi le mani sulle tette prima e poi gliele infilai nella scollatura. Mi guardò e ridendo disse: "Ma cosa fai? Stai cercando di attentare alle mie virtù?". "Irene, sto ...