Sara e la sexy-trappola in ufficio
Data: 27/02/2022,
Categorie:
Racconti Erotici,
Etero
Sesso di Gruppo
Autore: ALBIFEETLOVERS, Fonte: RaccontiMilu
Per guadagnare qualcosa e pagarmi gli studi lavorai un annetto in un ufficio, come ragazza tuttofare carina e… disponibile. Certo, disponibile, apparentemente non in quel senso, visto il mio faccino acqua e sapone. Essendo primavera, amavo arrivare in ufficio vestita leggera, una camicetta leggera, gonna che arrivava poco sopra al ginocchio e ballerine ai piedi, nulla di malizioso ma sicuramente davo nell’occhio ai maschietti che bazzicavano l’ufficio: conscia di avere delle bellissime estremità, incominciai a prendere l’abitudine di togliere leggermente un piedino dalla scarpa mettendolo in posizione verticale o sulla sedia, curiosa di vedere quali reazioni avrei potuto suscitare, e quel giorno non avevo proprio indossato le mutandine sotto!
Finalmente di ritorno dalla pausa pranzo vidi un biglietto sulla scrivania, che mi invitava a raggiungere l’archivio all’orario di chiusura per incontrare “un ammiratore segreto”. Rimasi però perplessa: avrei potuto fidarmi? E se non fosse stato quel belloccio di Maurizio ma qualcuno meno desiderabile? Nel dubbio provai, la mia micina era da mesi in astinenza e dovevo risvegliarla. Quando raggiunsi l’archivio alle cinque non trovai nessuno e stavo per andarmene, quando entrò il titolare, l’avvocato Grassi, che mi chiese cosa ci facevo lì a fine giornata. “Mah, aspettavo qualcuno, ma deve essere stato uno scherzo avvocato.” L’avvocato però mi guardava in modo strano, poi improvvisamente iniziò a baciarmi sul collo in modo vorace, ...
... infilando una mano nel mio vestito e strizzando una tetta. “Avvocato, ma cosa sta facendo”, gli risposi, ma già mi stava salendo una voglia dall’inguine. “Ti desidero da quando ti ho visto Saretta, fatti possedere”, riprese l’avvocato che aveva già abilmente slacciato la mia camicetta e alzato la gonna, tanto da mettere in mostra il reggiseno e una figa già bagnata. “Mmhh, mi sa che siamo in due eccitati”, riprese, e io non potei fare a meno di confermarlo slacciandomelo e rimanendo con le tettone nude e sudate: “Palpamele porco e poi penetrami stroonzoo” gli urlai in tono depravato. La sua lingua aveva già incominciato a ciucciarmi le tette, spingendomi verso il tavolo con le gambe larghe da vera troia. Mi spinse la testa verso il basso, e aprì la cerniera dei pantaloni iniziandogli a leccare un pene non lunghissimo ma molto largo, dimostrandogli la mia abilità nello spompinare con piccoli colpi di lingua che facevano letteralmente impazzire Grassi, che continuava a palparmi e strizzarmi i capezzoli duri. A un certo punto mi picchiettò sulla testa togliendomi il cazzo dalla bocca e, sdraiatami sul tavolo, mi incominciò a penetrare con quella bella punta dura, pompando sempre più forte mentre io mugolavo goduta, sorpresa di scoparmi l’avvocato ma eccitata da morire. “Ahh, mi sta stuprandooo”, “No sei tu che godi troia”, quando sentivo che la sborra stava invadendomi l’utero mi tolsi e in ginocchio ricevetti la pioggia di sperma, pulendo il cazzo e le palle goccia per goccia. ...