Le confidenze di Sara. Un'impiegata modello (3)
Data: 23/02/2022,
Categorie:
Sesso di Gruppo
Autore: Sara90, Fonte: EroticiRacconti
La brezza rinfresca il viso, guardo il cielo terso striato di rosso, il sole sta morendo dietro le montagne lasciando spazio alla notte, rispecchia il mio essere. Cammino lenta, da fuori nessuno potrebbe pensare che io sia in fiamme, sto bruciando.
Raggiungo il parcheggio dove Giacomo e Fabio mi stanno aspettando, ancora vivo l'interesse in loro. Il mio amante mi attira a se per un bacio ardente, muoio sulle sue labbra, per la sua lingua che si intreccia alla mia e per la nostra saliva e sapori. Fabio ci sta guardando mentre il nostro bacio diventa osceno, ho voglia di baciare anche lui, le mie labbra si avvicinano alle sue morbidamente le schiudo facendo uscire la lingua lussuriosa, mi da una sensazione di pura libidine. Mi lascio trasportare da questo gioco passando dalle labbra di uno alle labbra dell'altro fino a mischiare i nostri sapori.
Entriamo in macchina.
Ci stiamo muovendo in mezzo al traffico, guardo fuori dal finestrino e di tanto incrocio i loro sguardi.
-Sara facci vedere come ti masturbi!- siamo fermi al semaforo.
Guardo Giacomo di sbieco e mi oppongo ma con lui c’è poco da fare, mi ammonisce senza dir nulla, parliamo con il solo linguaggio del corpo, combatto con tutta me stessa ma la sua persuasione è tale da farmi cedere.
“Mi odio!”
Con movimenti lenti sollevo la gonna fino alla vita, apro le gambe, il mio intimo bagnato lo scosto, le labbra sono gonfie, glabre lucide dei miei umori.
-Toccati, fai vedere a Fabio quanto sei ...
... puttana….-
Mi mordo il labbro, sono eccitata e spaventata allo stesso tempo, timorosa per gli sguardi indiscreti, chi potrebbe sbirciare cosa penserà di me?
Prendo a carezzare le grandi labbra, si schiudono mostrando un clitoride gonfio e sporgente, lo stuzzico lentamente, lo pizzico, inarco la schiena, godo. È un sollievo potersi toccare. Fabio ha rivolto tutta l'attenzione a me mentre mugolo e mi lascio andare, Giacomo alterna lo sguardo dalla strada allo specchietto retrovisore. Tutto Dura il tempo di arrivare a casa.
Varchiamo la soglia della porta, la chiudiamo e ora siamo solo noi persi nella nostra bolla di lussuria. I due uomini sono su di me, vivo un deja-vù, quattro mani sul corpo, due lingue sul collo e una risale cercando la mia, mani sui capezzoli, stringono, pizzicano mi fanno urlare e poi mani in mezzo alle cosce.
“Voglio essere scopata, voglio essere scopata… scopatemi!" un mantra risuona nella mia testa.
Le mie mani carezzano entrambi. Com’è avere due cazzi tutti per se? Li stringo nelle mani, sono duri, caldi, bagnati, le muovo lentamente su e giù, il glande si scopre largo, gonfio.
Mi abbandono a loro e cado in ginocchio. Gonna sollevata fino alla vita, il perizoma scostato a mostrarmi gocciolante, gambe aperte come a dire:” guardatemi , cosa aspettate? Fottetemi!”
Si strusciano sul mio viso, mi sporcano di liquido e mi fanno arrossire. Mi schiaffeggiano.
Affondo il viso sulla virilità di Giacomo, lo annuso il suo odore mi sa di perdizione. ...