1. Cuckold Story: Capitolo 2.


    Data: 11/06/2018, Categorie: Tradimenti Autore: cuckyita, Fonte: EroticiRacconti

    ... desiderio. La situazione era più che mai equivoca. Nonostante stessimo giocando a carte scoperte, non riuscivamo ancora a capire le nostre effettive intenzioni; per farla breve, quella sottile linea tra fantasia e realtà. Serviva una scossa, un pretesto utile a invocare il coraggio per andare oltre. Volevamo entrambi rompere quello stallo ma, per vigliaccheria, nascondevamo le nostre reali trepidazioni. Rendeva ancora più complessa la decisione, il fatto che Giulia, fino a quel momento, fosse stata a letto soltanto con me. Sebbene la sua apparente sfrontatezza, era chiaramente un po’ titubante e nervosa nel prendere l’iniziativa e mettere in atto la prima irrimediabile mossa. Offrire il proprio corpo al collega era diventata sia la nostra più grande paura, che intrigante desiderio.
    
    Era un venerdì mattina, ultimo giorno lavorativo prima del tanto atteso fine settimana; dopo esserci svogliatamente alzati, iniziavamo a litigare durante la colazione. Il motivo della disputa non era niente di serio, si trattava delle classiche diatribe legate ai futili motivi che capitano in una quotidiana convivenza. Era piuttosto raro che discutessimo, grazie al nostro carattere solare e allegro ma, quando succedeva, nessuno dei due voleva darla vinta all’altro. Giulia era molto testarda e orgogliosa, io non ero da meno. Quella mattina usciva da casa in gran fretta, a malapena bevendo il suo caffè, tutta indispettita e altezzosa. Solitamente era necessaria qualche ora per farla calmare ...
    ... ma, in quell’occasione, non si faceva viva neanche durante la pausa pranzo. Non davo particolare peso alla cosa, in fin dei conti era una discussione da poco. Rimandavo la cosa e mi dedicavo al lavoro.
    
    Parlavo dell’accaduto a Giovanni, il mio migliore amico, che mi esortava a non preoccuparmi. Si era da poco laureato in psicologia e mi ero prodigato, non poco, per proporre la sua figura professionale all’interno della mia azienda. Lo reputavo un lavoratore attento e affidabile e spesso approfittavo del suo titolo accademico per rivolgergli domande particolari e soddisfare ogni mia curiosità. Trovavo piacevole dialogare con lui anche sui particolari di natura più personale, senza mai eccedere nella volgarità. Lo chiamavo il “sessuologo”, poiché aveva incentrato la propria tesi di laurea sulla complessità dei rapporti intimi moderni tra l’uomo e la donna. La sua opinione era preziosa per me; lo conoscevo sin da bambino ed era stato primo testimone e sostenitore del nostro grande amore. Da quando era stato assunto nella mia stessa ditta, era anche divenuto un collega fidato e presenza ancora più costante nella mia vita. Non mi ero mai spinto nel descrivergli le sfaccettature più profonde delle nostre fantasie, anche se sarebbe stato interessante ricevere un suo parere sulla procacità di quelle perversioni. La sua profonda conoscenza del genere femminile, avrebbe sicuramente aiutato a schiarire i tanti dilemmi che spesso attanagliavano i miei pensieri.
    
    Assorto dalle varie ...