Mia moglie, io e l’altro prima parte
Data: 02/02/2022,
Categorie:
Tradimenti
Autore: 1945, Fonte: RaccontiMilu
... volevo sapere se non altro per capire se ci fossero stati dei miei errori da non ripetere. La mattina facemmo colazione insieme poi ciascuno per proprio conto andammo al lavoro. Approfittai di quella giornata per schiarirmi le idee per cosa conoscere del loro rapporto. La sera a casa e con calma mi feci raccontare ricevendo il seguito: ha un bel po’ di anni più di noi, 50 anni, è un imprenditore edile abbastanza conosciuto nel settore di mia moglie, divorziato da molto senza figli. Si sono conosciuti nello studio di mia moglie dove era stato presentato da uno dei soci. Già dai primi contatti di lavoro le aveva fatto una corte pazzesca. Le telefonava spesso invitandola per apertivi, pranzi o cene ma lei si negava sempre. Spesso arrivavano fiori per lei in ufficio senza il nome di chi li mandava, ma lei sapeva chi fosse e ciò la metteva in imbarazzo con soci e segretarie. Per interrompere quel pressing accettò un aperitivo. Fu un breve incontro simpatico e piacevole, la colpì la sua sicurezza ed intelligenza; gli disse che sarebbe stata l’unica volta, ma lui nei giorni successivi lui continuò con telefonate ed inviti. In quel periodo ero spesso via per lavoro e quando ero a casa pensavo solo a riposarmi e lei si sentiva annoiata e frustrata; le mancava la “vita”. Essere così cercata e corteggiata con quella costanza non le era mai successo e accettò il suo invito per un altro aperitivo ed a seguire accettò altri inviti. Il suo trattarla come una regina e le mie “assenze” ...
... fecero breccia e anche se come uomo non lo trovava bello sentiva il suo fascino e la sua mascolinità. Si incontravano la sera a termine del lavoro ed avevano cura di vedersi lontani dallo studio; con il fatto che ero spesso via lei non aveva il limite del rientro a casa, ci sentivamo sempre al cellulare, e andavano anche fuori città. Successe che una sera che ero via si fecero un aperitivo e a seguire una veloce cena in un posto fuori città ; era buio quando tornarono verso casa e di quella sera, in cui forse lei aveva bevuto troppo, ricorda che lui aveva fermato l’auto in una piazzola a fianco della strada ed incuranti delle macchine che passavano si erano baciati e gli aveva fatto un pompino ,cosa che con me o altri prima di me che sapessi non aveva mai fatto in auto. L’agire in un luogo pericoloso dove avrebbero potuto vederla facendo una cosa che non aveva mai fatto in quella situazione la scombussolò per il piacere che sentì in testa. Mi disse che tornata a casa la chiamai al cellulare e che passata l’euforia si sentisse come una merda per me. Il mattino dopo si svegliò assalita dall’ansia di come doveva comportarsi con lui e dai sensi di colpa nei miei confronti; decise di non accettare più i suoi inviti. Il giorno dopo era in ufficio quando lui la chiamò. Era raggiante, le fece mille complimenti; parlava solo lui sommergendola con le parole infine, come fosse scontato, le disse dove e a che ora sarebbe passata a prenderla per pranzo poi chiuse la telefonata senza attendere ...