1. Laragazza troppo bella - Parte 10


    Data: 01/02/2022, Categorie: Sesso di Gruppo Autore: Judicael Ouango, Fonte: EroticiRacconti

    Non ero una malvivente. Lo siamo tutti. Paradossalmente, nel cercare di tracciare la strada del bene, definiamo quella del male. La conosciamo, pur se non l'abbiamo mai presa. È parte del nostro environment, del nostro habitat, il male è come la spina sulla rosa, difende il bene. Non ero una malvivente, ma ne avevo conosciuti, visti, e pure in famiglia, qualcuno che avesse presso la via sbagliata c'era. Conosciamo il male, basta ricordare come viverlo, farlo. Avevo visto mille film, di cui anche Gomorra, ma non solo. Da Bodyguard a tutto il panorama cinematografico in cui ci sono le eterne lotte tra il bene ed il male, si impara tanto. Imparai tanto. Semplicemente. Non c'e bisogno di un tutore per commettere del male. Male che puo anche essere inteso semplicemente come deviazione nei confronti della legge. Ma feci l'esperienza su me stessa che i soldi fanno perdere la testa...
    
    Non c'era nulla che non potessi fare, o comprare. Man mano che mi accorgevo di questa mia "potenza", il mio carattere, il mio essere intero, tutto cambiava. Recusavo l'amore, preferivo il potere. Persino il mio amante di Napoli lo avevo lasciato malgrado l'amore che credevo di provare per lui. Vivevo in una bolla. Pellicce. Champagne. Auto lussuose. La perdizione era il mio campo. Grace, il mio braccio destro giamaicano, aveva fatto venire due donne del suo paese. Ex membri dell'esercito... Erano le mie guardie del corpo personale. Mi seguivano come un ombra. Discrete ed efficienti, non sorridevano ...
    ... mai, ma erano letali, come avrei avuto modo di vedere con i miei stessi occhi.
    
    Tuttavia, mi annoiavo. Nemmeno più i problemi riuscivano a togliermi il sonno. Dopo due retate in cui confiscarono la droga ed accusarono di prostituzione le mie ragazze, non ebbi altro da fare che fare due telefonate. In giornata stessa erano libere e senza alcuna accusa. Le ragazze che già avevano rispetto per me, ne ebbero ancora di più. Mi vedevano intoccabile. Forse non era del tutto cosi, ma quasi.
    
    Era una mattina di maggio. Faceva ancora freddo ma il sole annunciava già la prossima stagione con molta luce e raggi caldi. Decisi di uscire. Arthur, un lord inglese che sperperava la sua fortuna per il mondo ma che amava particolarmente l'Italia era arrivato nella notte. Quell'uomo impazziva per me. Ovviamente, non sarei mai stata la sua moglie pur se non avesse famiglia, era un dignitario inglese, l'apparenza era la sua vita. Difatti, bell'uomo di sessant'anni attempato, rigido, sempre in tre pezzi e cravatta. Non andavo più con i "clienti", non tutti. Ma la fortuna di Arthur era immensa, non lo consideravo alla pari, pur se avevo tanti nei quei soldi, era di quel livello che non si raggiunge mai quando si parte dal basso, ricco da intere generazioni che gli avevano lasciato immani possessi. Poi, ovviamente si era sposato con una donna del suo rango, altrettanto ricca e potente. Ma non avevano avuto figli. E la loro dinastia era ferma davanti ad un punto interrogativo. Lei diventò frigida, ...
«1234...»