1. L’ho tradito ed è stato stupendo (racconto) conclusione


    Data: 30/01/2022, Categorie: Sesso di Gruppo Autore: ToroRm2020, Fonte: Annunci69

    ... La panca era fatta in modo da lasciare libera la zona pubica. Quando Micheli si fu accomodato l’uccello rimase a penzolare nel vuoto, impressionante come quello di un cavallo.
    
    «Ora le metterò dei braccialetti» lo avvisò, prima di stringergli ai polsi delle fasce dotate di catene, anche quelle provenienti da un sexy shop, ma dall’aria particolarmente robusta. Si mosse con rapidità ed efficienza, tanto da far pensare a Laura che non fosse la prima volta che lo faceva. Una volta chiusi bene i bracciali assicurò le estremità libere agli anelli di cui era dotata la panca, di fatto immobilizzandolo.
    
    «Hai mai provato la stimolazione prostatica?» chiese Laura.
    
    «No.» Il tono era duro. Da quella singola parola la rabbia tracimava come liquame da una fogna durante un acquazzone.
    
    «Ora Sonia te la farà provare.»
    
    La ragazza tolse il vestito e rimase con una guêpière di pelle nera, poi indossò un cappuccio di seta nera aderente che le celava completamente il volto, lasciando scoperti solo occhi e bocca. Con calma, infilò sulla mano destra un guanto in lattice da esaminazione, poi lubrificò l’indice con un gel e cominciò a strofinare con cura l’ano di Micheli.
    
    «Che cazzo fate?» si oppose, irrigidendo il corpo. «Smettetela subito.»
    
    «Silenzio. Non sei tu a dettare le regole, stavolta» lo zittì Laura. «Ricorda cosa posso farti se non collabori.»
    
    Mentre parlava, attivò un pulsante sullo schermo da 27” dell’iMac.
    
    «Forse brucerà un po’, all’inizio» lo avvisò Sonia, ...
    ... infilandogli l’indice nel retto.
    
    «CAZZO!»
    
    «Stia tranquillo, passerà subito» aggiunse, cominciando a muoverlo lentamente avanti e indietro. Allungò la sinistra e afferrò l’uccello di Micheli. Con la maschera di seta nera e la guêpière sembrava una dea del sesso.
    
    «Ora inizierò a massaggiarle la prostata. Dovrebbe già sentire l’effetto della stimolazione.»
    
    Il cazzo stava indurendosi, infatti. Micheli mugolò appena, ma non protestò.
    
    Cinque minuti dopo la mazza era dura come l’acciaio. Micheli non aveva più detto una parola.
    
    «Ora facciamo il passo successivo» lo avvertì, sfilando il dito. «Mi dia solo un minuto.»
    
    Si tolse il guanto e prese un altro oggetto dalla borsa. Si trattava di uno strap on nero, dall’aria consunta. Doveva essere uno di quelli che Sonia aveva già e che sembrava essere stato usato molto spesso.
    
    Lo lubrificò bene con il gel e ne appoggiò la punta contro l’anello grinzoso dell’ano, già abbondantemente stimolato dal dito.
    
    «Che fai? Fermati, porca troia… NO!»
    
    Con un gesto rapido Sonia lo inculò fino alla base dello strap on, tenendolo per i fianchi.
    
    «Shhhh… Si rilassi, se la goda» disse, con voce bassa e sensuale. «Vedrà che le piacerà.»
    
    «Togli quell’affare o comincio a urlare!»
    
    «Fai silenzio» gli intimò Laura. «Ho una voglia matta di inviare il file alla finanza. O collabori o ti rovino.»
    
    «Ve la farò pagare, brutte zoccole. Vi farò pentire di essere nate.»
    
    «Sei troppo delicata» disse Laura rivolta a Sonia. «Sfonda il culo ...
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