ESTATE VENETA
Data: 19/01/2022,
Categorie:
Dominazione / BDSM
Voyeur
Autore: SOGNATORE_2, Fonte: RaccontiMilu
Estate, una delle tante estati Venete che scorrono pigre in mezzo all’afa delle colline nei dintorni di Abano.
Quindici giorni in pace lontano dal lavoro con il telefono spento. Si fa per dire, la posta la scaricavo dal mio portatile tutte le mattinepoi andavo a fare la mia passeggiata, giusto in tempo per rientrare e fare colazione in albergo. Non sono più giovane, la mia barba è incanutita e l’autunno del mio tempo è iniziato da tanto. Non ci potevo fare niente, le belle ragazze credo mi considerassero quasi un nonno o qualche cosa di simile, e poi non mi andava di farmi prendere in giro.
E mentre facevo colazione dopo essere rientrato dal mio giretto mattutino mi capitò di notarla. Un tipino sicuramente di carattere un taglio di capelli corto che le stava deliziosamente bene ; e poi aveva gli occhiali e a me sono sempre piaciute le donne con gli occhiali sembra quasi abbiano più carattere delle altre. La ebbi al mio fianco mentre si era in fila al tavolo del buffet della colazione e con mia sorpresa notai che aveva le guance con le lentiggini, le davano un aria da ragazzina, non erano le macchie sulla pelle che vengono passati i cinquanta. Risi tra me e me , figurarsi se glie lo avessi detto considerando il mio carattere privo di tatto.
Indossava un paio di pantaloni bianchi alla pescatora, che le lasciavano le caviglie scoperte e ai piedi un paio di scarpe basse. Era minuta si, ma quei pantaloni bianchi che portava modellavano un bel paio di fianchi che ...
... avrebbero fatto la felicità di qualunque maschio con gli ormoni in ordine. Era pensierosa , ma non attaccai bottone , mi bastava guardare una bella donna curata che si sapeva valorizzare al punto giusto senza dare nell’occhio. La rividi nel pomeriggio, doveva avere degli ospiti, una coppia giovane, la ragazza le assomigliava, forse sua figlia ma rispetto a lei aveva i capelli mossi. Una bella ragazza ma ho un debole per i tagli corti da donna.
Ed ora veniamo a quando feci la sua conoscenza. Ero tranquillamente seduto si era dopo cena, lei ara vicina a me con la coppia che avevo visto con lei nel pomeriggio, mi davano la schiena e a quel punto sentì un chiarissimo
“ Smettila” e con questa parola si alzò di scatto da dove si trovava seduta per andare verso la terrazza dell’albergo fuori all’aria. Camminava impettita, un passo veloce, sembrava dovesse smaltire un attacco di rabbia. E a chiusura di quello scatto di nervi quasi inaspettato sentì parlare la coppia che era con lei….
“Andiamo fuori, la mamma ha una sua serata no meglio lasciarla in pace”
Non mi sbagliavo, era sua figlia e mentre i due uscivano mi diressi anch’io verso la terrazza. La vidi, era poggiata alla balaustra, guardava il giardino su cui dava, in mano aveva una sigaretta e provai ad attaccare discorso. La classica frase da imbranato,
“Se vuole ho d’accendere, siamo rimasti in pochi con il vizio del fumo”
Sentendo le mie parole si scosse dai suoi pensieri e si rivolse verso di me guardandomi, ...