Analogia esemplare
Data: 18/01/2022,
Categorie:
Etero
Autore: Idraulico1999, Fonte: RaccontiMilu
... acutamente al suo richiamo d’amore con le labbra, finché lui non si scostò da me sorridendo leggermente e guardandomi negli occhi con un’espressione benevola e coscienziosa chiedendomi subito d’uscire con lui quella stessa sera. Io mi preparai al meglio, diedi un ultimo sguardo allo specchio e scappai fuori di casa con qualche minuto di ritardo, perché lui era già arrivato anzitempo sul luogo dell’appuntamento, parcheggiai la mia autovettura e salii sulla sua dove mi condusse in un luogo stupendo. In quell’occasione gli alberi erano già tutti verdi e ricchi di gemme colorate, la luna tra l’altro piena e bianchissima illuminava completamente la campagna di fronte a noi con i raggi che si riflettevano su d’un piccolo laghetto. Io appoggiai il viso alla sua spalla, il silenzio ci avvolse completamente, infranto solamente dai nostri respiri, mi voltai verso di lui e lo baciai.
Lui rispose brillantemente al mio bacio con un’amorevolezza e con una premurosità incalcolabile, poi m’agguantò tra le braccia stringendo il mio corpo contro il suo. La sua bocca diventò ben presto più audace e licenziosa, le sue mani divennero meno impacciate, la sua lingua esplorò la mia bocca, poi digradò sul collo e concluse la sua ricerca sul mio seno messo a nudo dalle sue mani appassionate, estroverse e gentili. Scese con la mano continuando a baciarmi il seno fino a raggiungere l’inguine, ...
... abbatté la barriera del mio perizoma e m’accarezzò teneramente. Un gemito riempì l’aria quando mi penetrò con le dita, in quel frangente facemmo l’amore nel modo più impensabile, inatteso e soave che avessi per nulla al mondo conosciuto. I suoi movimenti, infatti, fluenti e al tempo stesso decisi seguivano perfettamente i miei fremiti, dando prova d’una sintonia azzeccata, ideale e perfetta. Quei gemiti, infatti, riempirono focosamente il silenzio della campagna circostante mentre facevamo l’amore in un intreccio di braccia, di bocche e di mani, alla fine venimmo godendo insieme, poi ricominciammo di nuovo facendo l’amore per ore, lui m’agguantò tra le sue braccia avvolgendomi contro di lui e mi baciò la fronte:
‘Ti voglio, come non mai’ – espresse palesemente accalorato ed entusiasmato lui.
‘Ti voglio anch’io’ – rivendicai io immediatamente animata in maniera briosa, con un nitido e ardente fervore stringendomi forte a lui.
In quel momento io avevo avuto la libera traccia, lo sgombro indizio e il netto preciso sentore, perché sapevo che non ci saremmo mai e poi mai più lasciati, perché eravamo compatti, omogenei e uniti nell’anima, nell’intelletto e nella psiche, sì, perché quando si è totalmente immersi precisamente in quel soffio vitale lo si percepisce lucidamente, per il fatto che è semplicemente e sinceramente chiamato amore.
{Idraulico anno 1999}