Serata fuori programma
Data: 16/01/2022,
Categorie:
Etero
Lesbo
Autore: A_Scrittore, Fonte: RaccontiMilu
... lei.
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-“Lo so, ogni domenica te ne lamenti… povero uomo.”- calò il silenzio. – “Divorzierete?”-
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-“Non lo so ma ora che me lo hai detto ho bisogno di uscire con qualcuno…”-mormorai.
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Lei aggrottò la fronte e inarcò di poco un sopracciglio.
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-“Stasera la mia migliore amica Sonia darà una festa… te la ricordi no? Quella a cui davamo sempre un passaggio quando ero al liceo… alta, snella, chioma rossa ribelle, simpaticissima…”-
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-“Come no?”- le sorrisi -“Certo!”-
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-“Come ti dicevo stasera c’è una festa in piscina… l’ingresso è libero… la svolge nella villa che gli hanno lasciato i suoi genitori. è grandissima, mà! Ci sono stata l’anno scorso… ha una piscina veramente fantastica! Ha invitato tantissime persone, ci sarà gente anche della tua età… “-
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-“Mi sembra strano che abbia invitato pure i grandi…”- distolsi per un secondo lo sguardo.
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-“Sonia è così… è espansiva… credo che i grandi saranno i genitori dei ragazzi ma fino a quarantacinque anni. Più vecchi non li vuole… Quindi sei perfetta… vedila come un’opportunità, ma!”-
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-“Intanto ti accompagno, poi vedremo…”-
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-“E dai mà…”- Clara mi fece gli occhi dolci a cui non sapevo mai resisterle e inarcò verso il basso le sue labbra carnose in segno di tristezza. -“Potresti conoscere nuova gente…”-
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Mi alzai e me ne andai confusa. Non sapevo se andarci o no, ero combattuta. Una parte di me diceva che non dovevo, l’altra ...
... stravedeva per andarci. Restai sul limbo fino alle sette e quarantatré, orario in cui Clara mi ripresentò la proposta.
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-“Intanto ti accompagno… poi vediamo…”-
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Mi vestii come tutti i giorni, esattamente come se andassi al lavoro, solo con qualche miglioria in più data l’indecisione. Indossai un abito verde acqua a maniche lunghe con uno spacco a V coperto dai lacci, pantaloni aderenti neri e degli stivaletti col tacco marroni. Mi piaceva essere notata dai giovani e finalmente ne avrei avuta la possibilità. Una parte di me gioiva di fronte allo specchio.
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-“Dai mà, muoviti o faremo tardi!”-
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Dopo quelle parole andai in bagno e mi truccai dando un leggero eyeliner attorno ai miei occhi in modo da metterli in risalto. Dentro di me ero sempre più sicura che sarei andata insieme a mia figlia.
Salutai mio marito con un finto bacio sulle labbra. Uscita dal portone di casa e giunta in macchina ebbi una scossa lungo tutto il corpo. Ero elettrica, avrei di nuovo mostrato la mia bellezza e forse avrei trovato anche qualcuno con cui sfogarmi.
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Arrivammo in tempo alla festa in una location isolata e di campagna; lasciai mia figlia fuori al cancello d’ingresso. Già da fuori potevo udire gli schiamazzi e la musica elettronica un po’ vecchio stampo. Sull’orologio della macchina erano segnate le nove in punto. Quella serata sarebbe stata mitica. Parcheggiai sullo sterrato e scesi dall’auto lasciando il cellulare nel cassettino lato passeggero. Non volevo rogne. ...