La dominazione della collega: la punizione
Data: 08/01/2022,
Categorie:
Prime Esperienze
Autore: Sheed, Fonte: Annunci69
Dopo il primo “gioco” fatto con la mia collega di cui vi ho già raccontato ho lasciato passare un po’ di tempo senza stuzzicarla o provocarla per vedere la sua reazione. Avevo praticamente già raggiunto il mio obiettivo perché la vedevo molto più agitata del solito ed era lei che spesso mi cercava con lo sguardo o altro.
Un giorno allora ho fatto arrivare un pacco a lei in ufficio e le ho scritto di aprirlo, li davanti a tutti. Ha capito che sarebbe stato pericoloso e ha cambiato subito colore in faccia diventando rossa, anzi forse anche viola quando ha aperto il pacco e ha visto che dentro c’erano un paio di vibratori e altri giochini. Ha richiuso la scatola velocemente guardandomi e tutto è finito lì. Al pomeriggio però avevo voglia di giocare un altro po’ così le ho scritto un altro messaggio: “Come l’altra volta vai in bagno, togli la maglia e le mutandine, tieni la gonna. Prendi dalla scatola il vibratore, mettitelo dentro ed accendilo a metà potenza. Schiena alla porta. Io arrivo fra 3 minuti”. Mi ha risposto con un “No questo non posso farlo” al quale ho contro-risposto con “Non era una richiesta, è un ordine” guardandola con un’espressione dura in faccia.
Mi ha guardato quasi piangendo per la tensione cercando di impietosirmi, ma sapevo che la puttanella in realtà era già bagnata a farsi trattare così. “Ora” è stato il mio ulteriore messaggio che l’ha fatta scattare in piedi, prendere il vibratore dalla scatola facendo attenzione a non farsi vedere dagli ...
... altri e andare in bagno. Quando ho sentito chiudersi la porta ho fatto partire il timer. 3 minuti erano lunghi per me che avevo già il cazzo duro nei pantaloni ma sapevo che sarebbero stati molto lunghi anche per lei.
Quando sono arrivato in bagno ho aperto la porta che non aveva chiuso a chiave e lei ha fatto un sussulto. Si sentiva il ronzio del vibratore ma era coperto dalla ventola dell’aerazione e la vedevo leggermente muoversi, era già partita, doveva avere una voglia matta. Ho chiuso a chiave e mi sono avvicinato mettendo la mano sotto la gonna e toccando il vibratore, che l’ha fatta sussultare. Ho alzato la gonna e le ho detto di piegarsi in avanti giocando con le mani con le sue tette. La scena che mi è apparsa era da infarto: il suo bel culetto che si contraeva e la fighetta aperta riempita dal vibratore. Ho aumentato la vibrazione e lei ha iniziato a vacillare, sospirando forte. L’ho fatta rialzare, le ho tolto la gonna, e l’ho fatta voltare verso di me per vederla tutta nuda finalmente. I capezzoli erano piccoli e rosa ma durissimi, il ventre piatto, la figa era coperta da una leggera peluria castano-chiara e la sua faccia era tutta un programma tra la vergogna e la voglia che aveva.
Ho cambiato un po’ il mio piano: inizialmente volevo solo farla venire in modo potente giocando con le intensità del vibratore, ma vederla così nuda davanti a me non mi ha fatto resistere e ho deciso di mostrarle il mio cazzo per la prima volta. Ma volevo fosse lei a chiedermelo. ...