Serena
Data: 03/01/2022,
Categorie:
Anale
Dominazione / BDSM
Masturbazione
Autore: MisAlys, Fonte: xHamster
... rimaneva appoggiato allo stipite, ogni tanto un’occhiata alle spalle, per controllare il negozio.
“Certo. Decisamente sarei precipitoso a licenziare una come te…”
Un lampo di sollievo si insinuò nel corpo di Serena.
“Sì Marco, io come lavoratrice sono…” iniziò a dire, ma fu interrotta dal ragazzo.
“Lavoratrice? No no… io intendevo una puttana come te.”
Serena si congelò sul posto. Fu un attimo. Senza muoversi, questa volta fu lui a colpirla con quelle parole, e molto peggio di uno schiaffo.
Ma non voleva sentirsi dire quelle parole, tantomeno dal ragazzino che si trovava davanti.
“Io non sono una puttana!! Tu non puoi capire la situazione, come si sono svolti i fatti… e soprattutto” stava quasi urlando Serena, ma Marco non dava segni di ascoltarla.
Apriva la cartellina, tranquillamente, estraeva una foto del suo seno, l’alzava a livello del viso e contemplava… “Due belle tettone…”
Serena si scagliò verso di lui, strappandogli la foto dalle mani e riducendola rapidamente in briciole.
Tremava, tremava di vergona, rabbia… ma si sarebbe fatta sentire, avrebbe rimesso quello stronzo al suo posto!!
Marco era decisamente scuro ora in volto.
Scuro e con un’espressione che pareva infelice in volto.
“peccato… le altre copie le ho in giro… un po di qua…. Un po di là…” disse pensieroso.
“Dove???” chiese Serena rabbiosa.
“Oh… non importa ora. Quello che importa per te, in questo momento, è che mancando la foto, voglio vedere ...
... l’originale.”
Gli occhi di Serena si spalancarono.
Nella concitazione degli ultimi minuti, aveva sì pensato al lavoro, alla vergogna… ma… ma lo stronzo non poteva volere…
“non…. Marco, che stai dicendo? Io non posso certo….” Disse con il cuore a mille.
“Le tette prego. Voglio vederle. Qui e ora.” Lo disse con quella calma che quel giorno lo accompagnava fin dall’inizio, la calma di chi sente di avere il coltello dalla parte del manico.
“Marco, non scherzare ti prego… io sono una donna sposata e…” bisbigliò lei, con un sorriso isterico che invitava a ragionare il ragazzo.
“Una donna sposata, che ha tradito suo marito al… non ricordo il nome dell’hotel… ma è tutto scritto… Ah, mi chiedevi dove sono le foto… E’ giusto tu sappia che alcune, assieme alle tue conversazioni, sono dentro una busta, che porta il nome di tuo marito scritto sopra. E’ pronta ad essere consegnata.”
Persa. Si sentiva persa.
Un ricatto, e andava ben oltre un posto di lavoro.
Sentiva il viso accaldarsi… il sudore lungo la schiena…
“Non puoi farmi questo…”
“Vedi Serena, non dovrebbe essere un qualcosa che ti sorprende… Del resto, mi chiami Stronzo da un bel po. E, dopotutto, sono quel figlio di papà capriccioso incapace di fare il suo lavoro, mentre tu sei la gran donna così brava…”
“Ma…” provo ad interloquire lei. Marco alzò un dito, facendo il gesto di far silenzio.
Serena tacque immediatamente.
“Ed ora, salta fuori che la gran signora, così brava, risulta essere una troia… ma pensa ...