1. Il numero di telefono


    Data: 07/06/2018, Categorie: Tradimenti Autore: Maestrodikress, Fonte: Annunci69

    .......Passarono dei mesi, prima dell'aperitivo di inaugurazione della mostra di fotografia.
    
    Le stanno bene i vestiti corti, adoro come gli abiti chiusi, senza scollatura, mettano in risalto le generose forme del suo seno, lasciando spazio però alla fantasia.
    
    Non amo le donne insicure, chi preferisce togliersi il pensiero, utilizzando la banalità per attirare su di se sguardi scontati.
    
    Annoiano, come i tatuaggi sul collo.
    
    Scelsi per lei le decolleté azzurre, l'abito blu le sottolineava i fianchi, evidenziando le sue desiderabili gambe.
    
    Mi piace il dorso del piede scoperto, le vene che attraversano la pelle bianca, alla fine della serata più evidenti.
    
    I dolci lineamenti del naso e delle labbra, gli occhi azzurri ed i capelli biondi contribuiscono a confondere un angelo con una Venere.
    
    Sono abituato agli sguardi, la sua pudicizia li rende sopportabili.
    
    Entrammo nella galleria; concentrato sulle immagini esposte, lei si curava di recuperare i due bicchieri necessari a rendere essenza l'astratto.
    
    Parlava con un tipo, quando la ritrovai con i calici in mano, mi presentò, prima di passarmi il vino.
    
    Lo sconosciuto di mezza età, elegantemente vestito, sicuro e gentile commentò con noi alcune delle opere esposte, senza chiedersi mai se fosse di troppo.
    
    Le sue spiegazioni avevano la capacità di sembrare opportune, anche se non richieste.
    
    Mi chiedevo perché non la portassi via, e mi limitassi a tenerla a me, prima su un fianco e poi perfino per ...
    ... mano.
    
    Lui non sembrava interessarsi al mio certificato di proprietà, e questo la divertiva.
    
    Passammo un'ora e tre calici ciascuno ad osservare quanto pareva ci conoscessimo da tempo.
    
    La tenevo a me con le mani, mentre lui sembrava tirarla a se con gli sguardi.
    
    Quando le chiese il numero di telefono, risuonò il silenzio.
    
    Silvia credeva mi sarei arrabbiato, almeno quanto io credevo che lei gli avesse dato del pazzo.
    
    Lei tirò fuori dalla borsa il suo iphone e segnò il numero di Paolo, casomai si sarebbe fatta sentire lei.
    
    Lui rispose che ci contava.
    
    Lei mi prese la mano, dopo aver rimesso il telefono in borsa.
    
    Lui mi sorrise, ringraziandomi della serata piacevole.
    
    Silvia percepì il brivido che percorse la mia schiena, mi strinse la mano come a condividerlo.
    
    Ce ne andammo dalla galleria che era ormai buio.
    
    Saliti in auto restammo in silenzio per qualche secondo con il motore spento.
    
    Fu naturale baciarsi con adrenalina e passione.
    
    Quando salì sulle mie gambe, la gonna si sollevò ancora di più.
    
    Fu naturale entrare in lei, riprendendo ciò che mi apparteneva.
    
    Era nella mia stessa condizione, si muoveva su di me ansimando, mentre cercavo di occupare ogni centimetro del suo corpo tra baci, morsi, leccate, abbracci, mugugni e sospiri.
    
    Volevo coprire ogni cosa che fosse lei, ogni liquido o respiro volevo tornasse mio.
    
    Non l'avevo mai desiderata così tanto, nemmeno la prima volta.
    
    Ci rivestimmo dopo quei minuti che valevano la vita, ...
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