1. Lei era sul divano


    Data: 14/12/2021, Categorie: Etero Autore: ElRey, Fonte: Annunci69

    Chi non ha una storia di sesso fatto sul divano da raccontare?
    
    Anzi, chi non ha un divano che ne può raccontare, di storie di sesso?
    
    La mia è questa:
    
    Una sera a casa, con la mia lei. Classica donna snella, ma con le curve nei posti giusti. Bel culo, quarta di seno.
    
    Io ero voglioso, la desideravo e più la guardavo e più volevo scoparla!
    
    Ma quella sera lei non aveva la stessa predisposizione.
    
    - "Guardiamo un film!" Diceva.
    
    Eh!?
    
    - "Ma noooo..."
    
    - "E cosa vuoi fare?"
    
    - "Ho voglia di te!"
    
    Cercavo di chiarire le intenzioni.
    
    - "dai.... sono stanca.... vediamo un bel film seduti sul divano, vicini vicini"
    
    - "lo sai vicini vicini cosa significa....."
    
    Averla vicina, con le tette sempre ben in mostra, soprattutto quando indossava magliette aderenti, senza il reggiseno sotto, che ne mettevano in risalto i capezzoli, per me significava erezione perpetua.
    
    - "Ti terrò a bada"
    
    Aveva smorzato tutte le intenzioni. O almeno, aveva provato a smorzarle.
    
    Ci sedemmo sul divano, fianco a fianco. Lei accese la TV e iniziò a girare i canali.
    
    Io, mettendole una mano sulla spalla, la strinsi verso di me, abbracciandola.
    
    La mia attenzione al televisore durò poco, lo sguardo si poggiava sull'abbondanza della mia donna. Bastava osservare il solco creato dal contatto dei suoi grossi seni che l'eccitazione mi saliva e allora le diedi un bacio sul collo. Lei sorrise, ma non si scompose e continuava nello zapping.
    
    Io non mi fermai e, anzi, allungai ...
    ... una mano per sfiorare i capezzoli ancora coperti dalla maglia.
    
    Il suo "lascia stare, voglio vedere un film stasera" era poco credibile, perché smentito da quei capezzoli che andavano pian piano irrigidendosi, sotto le attenzioni della mia mano delicata, che smise di esserlo, quando, a palmo pieno, raccolse in una stretta decisa l'intero seno.
    
    In quel momento il cazzo mi si ingrossò nei pantaloni e allora le tolsi dalle mani il telecomando; le sfilai la maglietta e la gettai a terra, scoprendo l'abbondante petto.
    
    Quanto amavo quel gesto, quanto amavo farlo io e quanto mi faceva impazzire quando lo faceva lei:
    
    togliersi la maglia, e lasciare andare liberamente le tette al vento... vedere quel leggero sobbalzo prima di fermarsi, piene, rotonde, grosse, accoglienti....
    
    non riuscivo a resistere. Le presi tra le mani e stringevo per massaggiare, per poi succhiare mammelle e capezzoli con l'avidità di un lattante che succhia il seno alla madre!
    
    Lei inizialmente lasciava fare, non si proponeva e non arretrava, sembrava infastidita dall'approccio contraddittorio nei suoi riguardi, ma apprezzava la mia convinzione, e lo dimostrò quando, mentre succhiavo il capezzolo, portò le sue mani dietro la mia testa per spingerla di più verso il suo soffice petto.
    
    Amavo leccarla e lei amava essere leccata.
    
    I sospiri di piacere, mentre la mia lingua lavorava per eccitarla, mi fecero capire che si stava lasciando andare e allora io continuai, portando via via la mia lingua ...
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