Francy La Segretaria (Santarellina In Sicilia Troia Al Nord
Data: 11/12/2021,
Categorie:
Feticismo
Autore: Francesca Sorbello (Francy La Sicula), Fonte: EroticiRacconti
... più affascinante e sensuale e gli dava più
autorità
Il suo abbigliamento formale, i suoi occhiali, la sua chioma ormai sfoltita e coronata da diversi capelli bianchi.
In quel momento sentii qualcosa dentro di me, una forte attrazione verso quell'uomo !
Accanto a lui vi ero io, ero vestita come tutte le segretarie lì, un abbigliamento a cui mi ero dovuta abituare, nonostante detestassi i collant.
Avevo una gonna ed un tailleur blu avion, delle calze in tono, scarpe col tacco, una camicetta bianca.
Quella era la divisa imposta dallo studio dell'avvocato, una montura a tutti gli effetti
Involontariamente con la sedia lui si avvicinò sempre di più a me
Il suo sguardo cadde sulle mie gambe semiaperte ed io me ne accorsi, ma non mi dava fastidio.
Facevo finta di niente, ma lui continuava a guardarmi, non gli ero indifferente.
Il suo gomito si spostò sempre più verso di me, sentii la sua mano appoggiarsi sulla mia gamba ed i suoi polpastrelli sfiorarono i collant.
Rimasi immobile, impietrita da quell'approccio inaspettato ma non sgradito.
Le sue dita scivolavano sulla mia gamba sempre più su, ma io non lo fermavo
Nella mia mente scorreva velocemente il pensiero che era una molestia, che avrei potuto alzarmi, andarmene e denunciarlo, ma qualcosa dentro di me mi sussurrava di stare al gioco.
La sua mano di tanto in tanto si fermava, e lui mi guardava negli occhi, aspettando un no
Leggendo il mio sorriso incoraggiante continuava ad ...
... avvicinarsi sempre di più al mio interno cosce.
La gonna era ormai alzata, e le sue dita esitavano nel punto più intimo del mio collant
I polpastrelli premevano il mio sesso, lo sfioravano a piacimento del mio capo, che esprimeva un sorriso malizioso assolutamente irresistibile.
Sentivo le mie parti intime farsi sempre più umide, i miei umori venire a contatto con le mutandine e le calze, che già mi davano abbastanza fastidio.
Provavo una sensazione di fastidio e di piacere di cui ero diventata schiava.
Si accorse ben presto di come mi ero bagnata, spostò la sedia e inginocchiandosi davanti a me.
Faceva un po’ impressione vedere il mio capo, l'avvocato, inginocchiato davanti a me, anche se sapevo cosa aveva intenzione di fare, e consapevole di ciò, non mi ritrassi.
Cominciò a leccare i miei collant a partire dal ginocchio.
La sua lingua scorreva tra la liscia maglia, mi dava una sensazione indescrivibile.
Si avvicinò sempre di più al punto che aveva stimolato prima, mentre con le mani alzava sempre di più la gonna che ormai era all'altezza dei fianchi.
La sua lingua si appoggiò proprio in quel punto, sembrava come se fosse complementare alla mia fighetta, così come il suo naso freddo sfiorava il mio addome.
Sentivo la sua saliva mescolarsi ai miei umori fuoriusciti dalle mutandine per l'eccitazione, e tutto sembrava impigliarsi nella rete del collant.
Ero completamente immersa in questo gioco di sesso e piacere, allargai involontariamente le gambe ...