Situazione intrigante
Data: 07/12/2021,
Categorie:
Etero
Autore: Nina2017, Fonte: RaccontiMilu
La prima cosa che mi ha colpito è stata la sensazione di calore che ho provato guardandoti, uno sfuggevole sguardo. Sono in biblioteca da ore, rintanata nel mio mondo, un attimo di relax ritagliato in una vita frenetica. Mi piace chiudermi in questo ambiente austero, silenzioso, semideserto in compagnia di questo volumi antichi, il pavimento in marmo e le finestre enormi da cui entra la luce del tramonto. Sento dei passi, ogni rumore è ben distinguibile nel silenzio che regna, e istintivamente alzo lo sguardo. I nostri occhi si incrociano e sento un calore assurdo. Mi sento arrossire, abbasso lo sguardo e mi arrotolo una ciocca di capelli chiari attorno al dito, come sempre quando sono nervosa. Poi mi mordo le labbra, rialzo lo sguardo e vedo che ti sei seduto, ad un tavolo distante da me, ma esattamente al centro del mio campo visivo. Giro la pagina, cerco di concentrarmi, e da sotto i capelli ti osservo disinvolto che guardi il libro che hai in mano, ne saggi la pesantezza mentre leggi la copertina. Non sembri convinto, anzi direi perplesso. Osservo le tue mani grandi e forti, curate eppure così mascoline, che stringono il volume, lo aprono e leggiadre iniziano a voltare le pagine. Distolgo lo sguardo, pensando a come sarebbe sentirle su di me mentre mi spingi sul tavolo, sollevando la gonna per accarezzarmi le cosce. La mia fantasia erotica come sempre mi porta a pensare certe cose ovunque io vada, il che è eccitante in modo frenetico, ma imbarazzante. ...
... Ti osservo con la coda dell’occhio le labbra, piene, sensuali ed invitanti. Chissà come sarebbe sentirle sull’interno coscia, che si fanno strada per saggiare il mio sesso già zuppo di umori. Stringo le gambe, senti il calore liquido che mi cola sulle mutandine, indice della mia voglia di essere presa. Mi alzo, non riesco a resistere, ho voglia solo di toccarmi. Cammino a passo svelto verso il bagno, e mi intercetti a metà percorso. ‘Ciao, noi ci conosciamo vero?’ mi chiedi disinvolto con un sorriso furbo. Mi squadri da capo a piedi, ti soffermi sulla gonna leggera che mi arriva alle ginocchia, i piedi calzati in decoltè dal tacco basso, la camicia senza maniche bianca, leggermente stretta sul seno, i capelli raccolti da un lato in un morbido nodo da cui, come accade spesso, lunghe ciocche ne sono sfuggite. Sorrido di rimando ‘non credo frequentiamo gli stesso ambienti’ guardando a mia volta un fisico asciutto, snello e leggermente definito, stretto in un paio di jeans aderenti e una maglietta aderente. Lo vedrei meglio fuori da una palestra che in una biblioteca. Allunga una mano e mi prende una ciocca di capelli, me la tira gentilmente ‘E’ un peccato non esserci visti prima, ma possiamo rimediare non credi?’ e mentre queste battute si susseguono il mio corpo brucia di voglia. Guardo le sue braccia muscolose, le sue labbra piene, il suo sorriso accattivante, lo sguardo furbo. Mi riempie di complimenti, è delicato nel suo approccio e mi mette a mio agio. Continuo a ...