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Lucrezia - come la paprika
Data: 02/12/2021, Categorie: Dominazione / BDSM Masturbazione Voyeur Autore: Andy88xy, Fonte: xHamster
Con le sue mani pratiche, morbide e vigorose, scioglieva i muscoli della schiena alleviando i dolori che mi affliggevano da tempo. Non solo, però: quella pressione mi eccitava. E capitava ogni volta: prima un senso di progressivo rilassamento che finiva per stordirmi, poi un graduale risveglio dei sensi che, sotto il corpo disteso bocconi sul tavolo, mi procurava un'erezione prepotente, resa addirittura lancinante dalla pressione che mi schiacciava il membro fra il ventre e la dura superficie di sotto. Una sofferenza, se non fosse stato per i piacevoli brividi che mi attraversavano muscoli e nervi, acuiti dal tocco delle mani di Lucrezia. Una sofferenza, comunque. Sentire il corpo languido e insieme teso come un arco, i minuscoli crampi alla schiena e all'inguine, e allo stesso tempo avvertire il suo sguardo silenzioso che pareva attraversarmi interamente, come se non si fermasse alla superficie ma perforasse la pelle e le viscere per andare a scovare la fonte segreta del mio piacere. E in effetti ogni tanto, voltando la testa nella sua direzione, sorprendevo Lucrezia a lanciarmi sfuggenti occhiate di sbieco, brevi e però insistenti, mi sembrava. Il che non faceva altro che aumentare il mio imbarazzo. Ero stato tentato di dirle di non venire più a massaggiarmi in casa, ma il sollievo che traevo da quelle sedute, in ogni senso, mi impediva ogni volta di decidermi a farlo. Così restavo come in balia di lei, ...
... di quelle sue mani che quasi prendevano possesso del mio corpo, mentre lo manipolavano; mi veniva di pensare che lo modellassero pressoché a loro piacimento. A suo piacimento. E non riuscivo a distaccarmene. Volsi di nuovo lo sguardo verso di lei, mentre mi stava frizionando la zona tra la schiena e le natiche, e a un tratto la vista mi si oscurò: sentii un tremito feroce nei lombi, uno s**tto violento del ventre che riuscii a reprimere solo con uno sforzo tremendo, quindi densi fiotti di sperma schizzare fra ventre e tavolo. Dovetti piegare la testa in avanti, nascondere il viso mordendo il lenzuolo di cotone pesante steso sotto di me. Godevo e soffrivo. Esplosi in un orgasmo quasi insostenibile, benché cercando di tenere insieme tutti i pezzi in cui mi stavo frantumando, che tendevano a proiettarsi per l'intera stanza girandomi intorno in vorticosi mulinelli. E i muscoli mi si rilassarono in un baleno. Ma digrignavo i denti. Meno di un minuto dopo Lucrezia aveva finito il massaggio e stava andando a lavarsi le mani. Senza una parola, come al solito. Approfittai per alzarmi di soppiatto, avvolgendomi le membra non solo con il panno che tenevo intorno ai fianchi, ma pure col lenzuolo del tavolo, su cui scorsi subito la grossa macchia di seme, e mi rifugiai nella mia camera. Mentre cercavo di ripulirmi, di rimettermi in sesto, lei uscì dal bagno e salutandomi da fuori della porta mi diede appuntamento per la settimana ...