1. L’inizio della fine – 10° capitolo


    Data: 28/11/2021, Categorie: Erotici Racconti, Cuckold Dominazione / BDSM Autore: Claudio78, Fonte: RaccontiMilu

    ... solita scena già fatta in precedenza, stavolta pagando 100 € visto che c’era stata la sega, il pompino e l’inculata. Marcello, per la prima volta ebbe la possibilità di rivolgersi a Catia e le sussurrò in un orecchio “Tranquilla, amore, cambieremo casa, ce ne andremo via”. “Bene – disse Roberto – adesso che anche gli ultimi sono stati accontentati è il momento di lasciarvi alla vostra vita coniugale”. Si alzò ed andò verso la porta. “Mi raccomando, trattala bene perché una che adora così tanto farsi scopare…”. Diede una pacca sulla spalla a Marcello e cominciò a chiudersi la porta alle spalle da solo. Poi si fermò. Riaprì la porta e tornò sui suoi passi. “Che fai, vai via, adesso Catia non tornerà con te”. “Oh, ma io non voglio mica portarmela via – disse tranquillamente. Stavo pensando che l’accordo era di portartela domani ed io sono stato molto gentile nel portartela prima del previsto. Solo che tu sei stato molto maleducato e non mi hai neanche detto grazie. Inoltre penso che mi vada proprio di scoparmela un’altra volta”. E così dicendo iniziò a sbottonarsi i pantaloni. “Non ti azzardare a…” intervenne Marcello puntando il dito contro di lui, ma Roberto gli bloccò il polso e lo sbatté faccia al muro appoggiando su di lui tutto il suo peso. “Pronuncia solo un’altra sillaba – disse con cattiveria – e ti assicuro che prima di scoparmela non solo ti obbligo a succhiarmelo ma ti rompo anche il culo”. E così dicendo premette un dito come se volesse entrare nell’ano di ...
    ... Marcello. La sensazione di dolore fu forte ed immediatamente si sentì scaraventato per terra. “Stai seduto lì”. Si sbottonò i pantaloni, se li tolse e poi tolse le mutande. Marcello non ricordava che il suo cazzo fosse così grande. “Tu, avanti, vieni e fai quel che devi”, disse imperioso a Catia. Che senza farselo ripetere si gettò ai suoi piedi e ingoiò quell’asta enorme. Marcello guardava impietrito, soprattutto perché stavolta Catia sembrava molto meno apatica. Sembrava metterci molto impegno, sembrava molto attiva. Sembrava che le piacesse da matti. E quando lui la fece girare, con il culo rivolto a Marcello, questi potè vedere cosa fosse diventata la fica di Catia. Sembrava aperta senza che nessuno la toccasse. L’impressione era che quel bastone che Roberto aveva tra le gambe potesse scivolarvi dentro senza problemi. Ed in effetti fu quello che accadde. Solo che stavolta Catia si dimenava. Roberto si sedette e se la impalò in modo che lei lo guardasse. Lei guidava il movimento, ancheggiava, cercava di roteare il bacino per sentirlo più a fondo possibile. Stava impazzendo. La sentì venire almeno 3 volte prima che Roberto si alzasse, la sdraiasse e la penetrasse nuovamente fino a scaricarsi in lei. Poi le porse come di consueto la cappella che lei prontamente fece luccicare.
    
    “Adesso è davvero finita mia cara – disse rivolto alla donna – Questa era forse l’ultima vera scopata che hai fatto, scegliendo questa merda di uomo. Ma… contenta tu!”. Aprì la porta e sparì.
    
    Il silenzio ...