Spogliati di ogni dignita' 5 - Racconti Erotici

Spogliati di ogni dignita' 5

... “Guardatela potremmo fare un film dal titolo la schiava del sexy shop” rise il commesso “le telecamere registrano anche” e capii la squallida realtà di mia moglie nuda esibita in un sexy shop e come la situazione era ormai completamente fuori dal mio controllo. Nuda, incatenata con una tenuta da troia a sollazzare i clienti. Non potevo reagire visto come erano andate le cose e restai inerme ad assistere al seguito chiedendomi se alla fine quel criminale del commesso avesse avuto un po’ di pietà di noi.

Invece quel figlio di puttana imperterrito continuava a infierire su una donna

inerme e indifesa come era Laura. Spinse il mio amore contro Giovanni ” Su balla con lei tienila ben stretta , fagli vedere che cosa si è persa tutti questi anni .. – sorrideva facendomi la linguaccia - per ora lasciagli il cappuccio, vediamo se si comporta meglio del suo solito, intanto la puoi baciare lo stesso anche attraverso il foro che le lascia libere le labbra”.

Sobbalzai, cosa voleva dire con quella frase detta non detta, “si è persa …” con chi se non sa chi è, “meglio del suo solito ?”. Ugo fino ad ora non aveva mai parlato a caso, cosa veniva celato sotto quelle parole ? Se mi fossi trovato in una situazione più serena sicuramente sarebbe scattato in me un campanello di allarme.

Purtroppo il continuo cambio repentino di scenario impresso dal bastardo mi teneva sul filo del rasoio negandomi il tempo per ragionare, distogliendomi così dal vero pericolo che ancora non conoscevo, ...

... occupato come ero a pensare ad arginare i pericoli immediati che si paravano man mano davanti a noi ….a Laura.

Anche questa volta quindi venni subito distolto da quello che il preside di Laura si cingeva a fare. Era troppo, non volevo, ma niente ormai avrebbe potuto impedire che Laura si sottomettesse a quella richiesta. Ero pieno di rabbia e gelosia vedere quelle mani sporche, umidicce, violare il corpo pulito del mio amore. Tutto questo mi tolse la freddezza nel capire il vero senso delle frasi di quello stronzo che ormai ci comandava a bacchetta. Sembravano sempre buttate lì, campate in aria tanto per continuare a denigrarci, invece col senno di poi, capivo che erano tanti segnali durante quella maledetta sera che ci avrebbero dovuto far capire che ormai eravamo fottuti nel vero senso della parola. Intanto il preside non se lo fece ripetere due volte. Abbracciò la sua professoressa e tenendola stretta con le mani salde sul suo culo si incollò contro Laura iniziando a cercare la bocca. Senza un cenno di ribellione Laura si adattò alla situazione lasciandosi baciare. Uno dei vecchi che la circondavano non voleva essere da meno, con la bava alla bocca abbracciò la mia donna da dietro. La tenevano a sandwich . Il primo continuava a baciarla mentre lei si lasciava fare. Vidi le mani ossute di quello dietro passare davanti ed iniziare a stringerle le tette e poi scivolare lungo i fianchi con una mano e scomparire accompagnato da un gemito di Laura che ora era non solo baciata ...