Giulia
Data: 16/11/2021,
Categorie:
Dominazione / BDSM
Autore: Benvenute1, Fonte: Annunci69
... intimi neri che risaltavano sul suo biancore.
Sotto il vestito le avevo fatto indossare calze nere, con dei ricami floreali che le salivano lungo le gambe, il reggicalze ed il perizoma , sempre neri. Niente reggiseno ovviamente.
Quando si muoveva le sue tette sembravano avere una vitalita’ propria.
In quel momento era li’, girata di spalle, davanti a me, in attesa di un mio ordine.
“Chinati in avanti” – le dissi.
Lei ubbidiente, divarico’ le gambe e si piego’ in avanti, mettendosi a novanta gradi.
Il vestito era cosi’ corto che ora le si vedeva il perizoma sotto.
Presi una bacchetta di legno sottile e gliela strofinai sulle gambe, lentamente, dirigendo la punta verso la sua fica. Lei restava ferma.
Mi alzai e continuai ad accarezzarla con la bacchetta. Lei sembrava impassibile ma sentivo che dentro era uno stravolgimento unico, in attesa di sapere quale sarebbe stata la mia mossa successiva.
Mi spostai in modo da vederla di profilo. Le sue tette sembravano tirarla giu’ come due macigni. La bacchetta si muoveva su e giu’ sulle sue natiche. Poi la feci scivolare in basso sulle gambe e all’improvviso le diedi un colpo dietro le ginocchia.
Ogni volta che davo a qualcuna un colpo di bacchetta alle ginocchia mi tornavano spontaneamente alla mente quelle volte in cui, alle elementari, ero io a subirli. Quando per qualsiasi futile motivo la mia maestra mi prendeva a bacchettate dietro alle ginocchia, mentre io cercavo di sfuggirle e lei mi teneva ...
... fermo. Tutti noi bambini eravamo terrorizzati da lei e stavamo attentissimi a non dire o fare qualcosa che le avrebbe dato il pretesto per punirci.
Pero’, in quel momento, ero io ad avere la bacchetta in pugno. Ed era Giulia che subiva i colpi.
Lei sussulto’. Sentii un gemito uscirle dalle labbra e vidi che quasi perdeva l’equilibrio.
“Forse non mi sono spiegato bene” – dissi e le diedi un altro colpo un po’ piu’ forte.
Lei non si mosse. Riusci’ a immobilizzarsi ed a zittirsi.
“Bene” – dissi – “vedo che poi pero’ ti torna bene in mente cio’ che ti ho insegnato”.
Le sfiorai le natiche con la mano. Iniziai ad accarezzarla, poi le sollevai del tutto il vestito e le scostai il perizoma. Col pollice le solleticavo l’ano mentre con le altre dita unite le strofinavo rudemente la fica.
“A quanto pare a bagnarti sei un lampo.. che troia che sei..” – la insultai.
Mi pulii la mano sul suo vestito e tornai a sedermi sul divano.
“Vieni qui ed inginocchiati” – le ordinai.
Lei immediatamente si rialzo’ e venne ad inginocchiarsi tra le mie gambe, poggiandomi la testa sul cazzo.
“Brava” – le dissi – “allora non ti sei dimenticata tutto.. qualcosa lo ricordi ancora”.
Le misi una mano tra i capelli e l’accarezzai lentamente. Le spostai la testa e la faccia in modo da strofinargliela sul pene.
“Spogliati” – le ordinai poi. Lei si alzo’ e comincio’ a spogliarsi. Mentre si muoveva le sue tettone ballonzolavano ovunque. Rimase completamente nuda li’ davanti a ...