Pilar ed il suo babbo
Data: 14/11/2021,
Categorie:
Anale
Sesso di Gruppo
Dominazione / BDSM
Autore: kazzoduro, Fonte: xHamster
... mentre mia figlia, ancora inginocchiata sulla poltrona con le mutandine sempre abbassate, mi guardava sorniona spostando lo sguardo dal mio viso alla macchia scura che continuava ad allargarsi sempre di più.
Allora? - mi fece poi indicando la macchia con un gesto del mento.
Che potevo rispondere? Tacqui, imbarazzato come uno scolaretto.
Vedo che ti è piaciuto sculacciarmi!
Bè, ecco , vedi, sai com'è...
Infilai una serie di stronzate senza senso.
Va bè, dai, vai in bagno a darti una sciacquata e portami quei calzoni che vedo se riesco a dargli una ripulita. Certo che, a giudicare dalla macchia, dovevi proprio averne bisogno. Povero babbo, la colpa è mia. Per potermi stare dietro hai dovuto rinunciare alla tua vita, a farti una donna. Mi dispiace, davvero.
Ma no, ma cosa dici, tu non c'entri. Non so cosa sia capitato. Davvero, non capisco.
Non c'è molto da capire, basta guardare i tuoi calzoni.
Si rivestì, si asciugò le lacrime che ancora le rigavano il viso e, dandomi una leggera carezza sulla guancia, si allontanò.
Nei giorni seguenti nessuno dei due fece cenno a quanto era accaduto. La vita riprese normale, solo Pilar si era fatta più gentile e non mi rispondeva più in maniera villana. Era anche più affettuosa e di tanto in tanto mi faceva qualche tenerezza.
Una sera tornai a casa più depresso del solito. Le cose in ufficio andavano male e rischiavo di perdere il posto. Glielo dissi e lei si mostrò molto comprensiva.
Posso fare ...
... qualcosa per te?
No, piccola, purtroppo tu non puoi fare niente.
Non prendertela, babbo, sei un uomo in gamba e vedrai che te la caverai.
Certo, stai tranquilla, in qualche modo ce la caveremo.
Davvero non posso fare per nulla per aiutarti?
Temo proprio di no.
Magari ti farebbe bene sfogarti un po'.
La guardai con aria interrogativa. In quel momento eravamo a tavola, avevamo appena finito di cenare
Ma si, dai, quando uno è depresso e incazzato, sfogarsi fa bene. Lo sai cosa intendo.
No, non lo so.
Fece per aggiungere qualcosa, poi cambiò idea.
Stavamo sparecchiando il tavolo di cucina, quando riprese l'argomento.
Volevo dire, prima – pareva piuttosto imbarazzata - che, se ti fa piacere e se ti può aiutare, con me ti puoi sfogare. Capisci cosa intendo dire?
Davvero non capivo, per cui la guardai con l'aria un po' tonta.
Insomma, voglio dire... ti ricordi, quella sera dell'altra settimana, quando io ti ho fatto incazzare e tu me le hai date con la cinghia e poi mi hai schiaffeggiato il culo nudo... ebbene...
Ebbene, cosa?
Ebbene, se vuoi, lo puoi rifare!! Cazzo, ma sei duro di comprendonio! Devo proprio dirti tutto! Visto che ti è piaciuto parecchio – ci ho messo mezz'ora a smacchiare quei maledetti calzoni, erano fradici – io, se vuoi, te lo faccio fare di nuovo. Insomma, per dirla tutta, se ti fa piacere mi puoi picchiare fino a quando non ti sei svuotato. Adesso è chiaro?
Cazzo se era chiaro!
Perché vuoi fare questo? - le ...