Pilar ed il suo babbo
Data: 14/11/2021,
Categorie:
Anale
Sesso di Gruppo
Dominazione / BDSM
Autore: kazzoduro, Fonte: xHamster
Quel giorno mi era andato tutto storto. Il capoufficio mi aveva fatto una lavata di capo per una colpa non mia, una collega stronza mi aveva beccato mentre le sbirciavo le cosce e mi aveva fatto fare una figura di merda e infine, dulcis in fundo, guidando verso casa mi ero beccato una multa perché ero passato col semaforo giallo.
Ero davvero di umore nero, e quando mia figlia Pilar, una diciottenne arrogante e viziata, mi ha risposto male non ci ho più visto e le ho mollato un ceffone.
Dovete sapere che sono vedovo ormai da molti anni e mi sono cresciuto questa ragazza tutto da solo. Non è stato facile, ma siamo sempre andati d'accordo e non ho mai avuto bisogno di usare le maniere forti con lei.
Cosicché la sua razione a quel mio s**tto d'ira è stato violentissimo ed ha cominciato ad insultarmi pesantemente.
Brutto bastardo! - mi ha urlato contro – non azzardarti ad alzare le mani su di me! Figlio di puttana, come osi schiaffeggiarmi? Sono maggiorenne ormai!
Urlava come una furia, tanto che io, nell'intento di calmarla, le ho mollato un secondo ceffone. Al che, lei ne ha mollato uno a me.
E' stata la classica goccia che ha fatto traboccare il vaso. Ero cieco dalla rabbia, e per la prima volta in vita mia mi sono sfilato la cinghia dei pantaloni e, afferratala per le braccia, l'ho trascinata violentemente in soggiorno, dove l'ho sbattuta su una poltrona ed ho cominciato a dargliele di santa ragione.
Ero talmente accecato dall'ira che non ricordo neppure ...
... bene come siano andate esattamente le cose. Ricordo solo che ad un certo punto lei aveva i jeans abbassati fino alle caviglie mentre io, in piedi dietro di lei, le mollavo delle gran cinghiate sulle cosce nude.
Ricordo anche che, ad un certo punto, devo averle pure abbassato le mutandine, ed ho cominciato a darle delle gran sculacciate sulle chiappe nude mentre lei piangeva, più per la rabbia e l'umiliazione che non per il dolore.
E ricordo anche molto bene che ad un tratto, del tutto inaspettatamente, mi sono accorto con terrore che stavo per godere. Mentre sculacciavo quelle belle chiappe rotonde e sode, bianche e lisce, ho sentito il piacere risalirmi improvviso dai lombi, attraversarmi i testicoli, diffondersi per tutto il corpo e, prima che riuscissi in qualche modo a trattenermi, sgorgarmi dal pene inturgidito in lunghi ed interminabili fiotti.
Erano giorni che non mi svuotavo, e mi feci una goduta lunghissima che mi riempì le mutande e che, purtroppo, nel giro di pochi istanti, impregnò anche il tessuto dei calzoni spandendosi in una macchia scura impossibile da nascondere.
Pilar dovette intuire qualcosa giacché si voltò verso di me col viso coperto di lacrime; ma, accortasi di quello che mi era capitato, cessò immediatamente di piangere e scoppiò in una fragorosa risata.
In quel momento avrei voluto sprofondare in un buco nero e non riemergere mai più. Fui assalito dalla vergogna e, rosso come un gambero, cercai di farfugliare qualche improbabile scusa ...