Avventure in taxi
Data: 02/06/2018,
Categorie:
Dominazione / BDSM
Autore: Evoman2, Fonte: xHamster
... velocemente e mentre lo faceva prese a parlare con l'altro.
Capivo ben poco di quello che dicevano, se parlavano in fretta, ma capivo che stavano dicendosi cosa avrebbero voluto farmi o farmi fare.
Dopo circa una decina di minuti, sfilò il suo uccello e lo mise davanti, mentre con un dito continuava a sodomizzarmi, dicendo che i miei tre buchi migliori erano pieni e che finalmente stavo godendo per come volevo, come una cagna.
Venivo in continuazione, come una cagna mi sentivo prendere fuoco e temevo potesse finire presto, ma i due erano troppo presi dal mio essere insaziabile e nonostante poco dopo fossero venuti, continuarono a fottermi, incularmi, sino a quando l'altro disse che voleva vedermi girata, che dovevano slegarmi e girarmi a faccia in giù.
"A questa cagna piace il dolore" gli disse il taxista in leccese. Vidi il volto di quell'uomo trasformarsi, non si accontentò di legarmi a viso in su, volle capovolgermi, mi trovai quindi a gambe in aria, e testa in giù, le mani di loro toccavano tra le mie gambe, alternando le loro lingue orgogliosi del mio continuo venire.
Poi l'uomo paffuto, chiese al taxista se avesse qualcosa, non compresi cosa, sin quando lo vidi ritornare con i cavetti della batteria.
"Gridai di non farlo" dissi che mi avrebbero fatto troppo male, ma lui non mi ascoltò. Lento chiuse il morsetto sul mio capezzolo durissimo, facendomi gridare per il dolore, male che allo stesso tempo mi fece scoprire quanto io fossi masochista.
Ero ...
... infatti così aperta che se avessi dovuto partorire nemmeno avrei provato dolore e la cosa non passò inosservata da quell'uomo.
"Guardala come si è aperta, chiedile se le piace?"
Il taxista stranito e forse spaventato mi chiese "se volevo mi venisse tolta", quasi scusandosi di quel che mi stava facendo l'altro, e restò sconvolto nel sentirmi dire "che avevo male, ma volevo lui mi mettesse anche l'altra".
Quasi timoroso, si avvicinò al mio seno, mentre l'altro mi schiaffeggiava qui e là, aprì la pinza ma quando si avvicinò al mio capezzolo, venne fermato dall'altro.
"Non capisci vero? Mentre le metti la pinza, metti l'altra mano tra le gambe, ti accorgerai di come si bagna.
Mentre la pinza si chiuse sull'altro capezzolo urlai nuovamente, ma il mio venire dimostrò che l'altro aveva ragione.
Prese allora a spingere la sua mano con forza, quasi come se volesse farmela entrare e mentre lo faceva, diceva che era sempre stato il suo sogno trovare una come me, ma pensava si potessero trovare solo sui film porno che di nascosto si vedeva.
Con foia continuarono a fottermi, incularmi, alternando alle loro mazze, alcuni oggetti che avevano nelle loro auto, continuando a dirmi le peggiori schifezze, sostenendo che mai più avrei goduto come quella notte.
Era vero, era verissimo, quei due mi avevano fatta impazzire, come nessuno mai c'era riuscito e lo continuarono a fare, sino a quando una voce, dall'interno dell’auto, chiese al taxista perché non era ancora rientrato, ...