Avventure in taxi
Data: 02/06/2018,
Categorie:
Dominazione / BDSM
Autore: Evoman2, Fonte: xHamster
... gambe al parafango divaricandole quanto più potesse, tagliò il mio corsetto, mettendomi lo slip in bocca.
Non sapevo cosa potesse fare, ma tutto l'insieme mi continuava ad eccitare, poi prese la cassettina degli attrezzi e rovistò tra le tante cose, scegliendo alcuni oggetti senza che io potessi vedere cosa, non dimenticandosi ogni volta che mi si avvicinava di toccarmi o frustarmi.
Richiuse il baule, facendomi intendere che tutto era pronto per iniziare un nuovo gioco, salì in macchina, accese la luce dentro l'auto e dopo aver simulato una serie di leccate sul vetro della macchina all'altezza dei miei seni, prese a masturbarsi. Mi piaceva vederlo mentre lento si toccava, dopo aver sistemato il sedile, mi piaceva capire che mi diceva: "so che lo vuoi troia, ma devi soffrire!"
Era così preso ed eccitato che non si accorse di nulla ed io per via della bocca ricolma del mio perizoma non potevo avvisarlo del rumore di un auto che si stava avvicinando.
Lo guardavo mentre lussurioso se lo menava e comprendendo che non avrei potuto far nulla per fargli capire che non eravamo più soli. L'altra macchina intanto si avvicinava ancor più alla nostra e molto probabilmente forse iniziava a capire che stavamo facendo qualcosa di strano.
I fari questa volta, attirarono la sua attenzione, spense la luce all'interno e balzò giù velocemente, quando la voce di un uomo chiese: "tutto bene? Serve aiuto?"
Rispose un deciso "no, no", ma l'uomo disse che non gli era piaciuto ...
... quel che aveva intravisto e aggiunse che voleva sentirselo dire anche da me.
Mi tolse il perizoma dalla bocca per far si che potessi rassicurarlo ed io cercai di rassicurarlo dicendogli che andava tutto bene, che era solo un nostro gioco.
Salì di nuovo in auto dicendoci buonanotte, ma poi subito dopo rifece retromarcia e scendendo disse, che gli era preso il dubbio che io potessi mentire per paura e che forse era meglio se chiamava la polizia.
"Le giuro, va tutto bene, siamo amanti, la supplico, non chiami nessuno, vorrà mica farci passare delle grane!"
"Se non mi crede, si avvicini e mi tocchi, vedrà che sono bagnata". Non se lo fece ripetere quello schifoso, si avvicinò al cofano e senza troppi problemi mise la sua mano paffuta tra le mie cosce.
"Bagnata? Questo figlia mia è un lago"
Non ritirò però la mano, ma continuò a toccarmi tra le gambe, e nel vedermi contorcere come una serpe, prese a fottermi con le dita, non trascurando nemmeno il mio culo.
"Che fai taxista, non stare impalato" in dialetto disse "QUESTA è UNA ZOCCOLA! E ha una fame di cazzo che nemmeno tu lo immagini".
Il taxista salì sul cofano e si sedette sul parabrezza, divaricando le gambe e mettendomi il suo uccello durissimo in gola.
L'altro intanto mi alzò il culo e prese a penetrarlo come una vera bestia. Era decisamente ben messo, visto che mentre entrava mi fece un gran male, ma di certo pur sapendolo non si curò di quello che potevo provare e continuò a scoparmelo sempre più ...