Avventure in taxi
Data: 02/06/2018,
Categorie:
Dominazione / BDSM
Autore: Evoman2, Fonte: xHamster
... chiamare un taxi e salendo chiesi di portarmi in un bel locale privato della zona, rispose "va bene signora!" senza chiedermi altro, evidentemente come mi ero proposta era abbastanza esaudente. Dopo circa un’ora, mi ritrovai davanti ad un casolare, e dopo aver percorso il viottolo illuminato da fiaccole, l'autista fermò la macchina davanti ad un portone.
Scesi pagando la corsa e pregandolo di aspettare nel caso ci fossero stati problemi o non mi fosse piaciuto e, non essendo stupida, lasciai a lui una mancia consistente.
Entrai, mi guardai attorno ed essendo una donna sola nemmeno dovetti pagare l'ingresso, non era male, e nemmeno la gente che avevo incrociato era da meno, però, quell'autista mi era piaciuto, decisi così di tornare indietro e vedendolo ancora parcheggiato chiesi: "a che ora finisce il suo turno?". "Alle sei Signò" - "se le chiedo di restare con me sino alle sei, può?" - fece due conti veloci e poi disse "certo! perché mi è simpatica mi accontenterò di € 300".
Non mi aveva chiesto poco, ma averlo per me sino alle sei ne poteva valere la pena. Tirai così fuori 300 euro dal portafoglio e gli chiesi se voleva entrare con me: "ovviamente è tutto pagato!"
Rimase un paio di minuti in silenzio, poi con tono quasi impacciato mi disse: "Signò, io sono sposato, se incontro qualcuno rischio troppo, preferisco aspettarla qui. Vorrei tanto, mi creda, ma non posso proprio".
"Un uomo fedele quindi? Bravo!" risposi.
"Non sono bravo, sono se semplicemente ...
... bravo a non far parlare, mica sono un Santo, seeeee".
Il tono era più deciso, in quella spiegazione ed io mi ero sentita dire quel che volevo, salii allora in auto, lasciandolo di stucco.
"Ho detto qualcosa che non va, signora?"
"Assolutamente no" fu la mia risposta, "desidero solo lei mi porti da un'altra parte".
Fece quasi un respiro di sollievo e disse: "dove allora?"
Ritornammo sulla strada, mentre io spegnevo il telefonino, poi vedendo che non rispondevo, mi richiese: "dove vuole andare Signò?".
"Mentre venivamo qui, avevo visto una strada con ulivi, mi porti là".
"Ma non c'è nulla" disse arrivando.
"Nulla? Io e te siamo abbastanza non credi?"
Si girò, accendendo la luce, guardandomi forse per la prima volta negli occhi: "Signò, io non voglio capire male, perché poi ci faccio una brutta figura, mi spiegherebbe meglio per favore?"
Aprii il mio sportello, salii davanti con lui e lo pregai di accostare e spegnere le luci, per non lasciare in lui alcun altro dubbio, intanto misi la mia mano sulla sua patta.
"Non ci credo, non ci posso credere" continuava a dire a voce alta "chi mi crederebbe mai!"
Risi divertita e presi a sfiorarlo sui pantaloni con maggiore decisione, non tardò molto il suo sesso ad indurirsi e nel vedere il mio spolverino aprirsi sulle gambe, iniziò lentamente a sfiorarmi, più ci si toccava e più la voglia saliva in noi.
Aprii così la sua patta e senza troppi complimenti iniziai ad assaggiare lenta il suo glande, la sua ...