Colpe sbagliate
Data: 09/11/2021,
Categorie:
Erotici Racconti,
Racconti Erotici,
Etero
Autore: Idraulico1999, Fonte: RaccontiMilu
E’ suppergiù da un mese che ci ripenso arrovellandomi costantemente la mente e maltrattandomi in conclusione durevolmente sia l’animo quanto il coraggio, ma è unicamente da quindici giorni che m’affliggo i pensieri tormentandomi la ragione, perché m’accorgo distintamente e ho chiaramente il sentore che alcune cose sono repentinamente mutate, principalmente il tuo modo d’agire e innanzitutto la tua condotta nel comportarti, perché al presente si è drasticamente trasformata, è cambiata in maniera graduale, ma è da me irrefutabilmente percettibile e prima d’ogni altra cosa udibile, mentre tu in maniera compendiosa e succinta, mi ribadisci dileggiandoti e perfino ironizzando e canzonandomi appresso, che era tempo che finalmente lo avvertissi e che lo notassi.
Rammento e menziono che, da quell’importuno e travagliato istante, a quest’oggi compreso, sono trascorsi a questo punto più di tre mesi che io m’appisolo regolarmente nel tinello, in quanto mi sento d’essere respinto, capto distintamente d’essere ripudiato e scartato da te, in maniera eloquente nelle funzioni di uomo, in modo significativo quanto a coniuge, ma al disopra di tutto, in maniera eloquente ed espressiva, in qualità di corrispondente di vita e come spasimante. Ciò nonostante, non sono preparato ancora adesso a scorgerti disarmonica e sgradevole, dal momento che mi fai gioire mentre sproloqui di solchi e di rughe, farnetichi e ti tormenti di racchie e di passate donne, creature orribili e finanche disgustose, ...
... allorquando ti esamini nella grande specchiera, segregata di proposito nel bagno con la mimica indosso a metà tra la repulsione e l’insofferenza e fra lo sgomento e l’inquietudine, aggiungo io sfortunatamente di sfiorire e di sciuparsi lentamente e in ultimo d’invecchiare decadendo.
Cazzo, ma che cosa annunci, che cosa ti passa per la mente, io adoro e ti divinizzo ancora oggi più che mai, per come è il tuo essere, perfino se le tue tette non hanno più la compattezza né la prosperità di vent’anni orsono, perché svincolate dal supporto del reggipetto, rotolano implacabilmente nella parte bassa, piegate dalla forza di gravità e del tempo. Poco male però, ribadisco e incorporo nuovamente io, questo è il male minore, l’avversità marginale, dai non farne un dramma cara mia, in realtà c’è molto di peggio e di più serio, fidati, dammi retta. In cambio, invero, il tuo sguardo ha brandito un bagliore amabile, forestiero e disponibile, oserei esprimere gentile e intrigante come quelle limitate grinze che l’incorniciano.
Ebbene sì, senza dubbio, le caratteristiche e da voi costantemente odiate zampe di gallina, le cosiddette espressività del viso che voi tanto detestate ed esecrate, certo, non sai da quanto tempo io mi sono avvedutamente aggiornato e documentato, peraltro in fin dei conti è quella gradevolezza e quel piacere, che tu caparbiamente mi neghi e che puntigliosamente non ammetti.Cara gioia mia, tu non riesci a intendere né ad afferrare, che io ti bramo, t’inseguo, tento ...