I nostri giorni
Data: 03/11/2021,
Categorie:
Cuckold
Etero
Autore: jolkucera, Fonte: RaccontiMilu
... risposto, voglio pensarci un po'” ha detto. Poi, dopo una mezz’ora ha riscritto. “Che faccio?” Ora sì, ora era esplicita, voleva il mio consenso. e io glielo ho dato “Fai quello che desideri fare, amore”. Poi dopo cinque minuti le ho scritto ancora “Ne hai voglia?” e lei, subito “Ne ho voglia”. “Vuoi uscire con lui, da soli?” e lei “Sì”. “Allora diglielo” “Sì” dopo qualche minuto mi ha scritto “venerdì”. ecco, era fatta. Un altro brivido mi ha percorso il corpo a fondo, un brivido di eccitazione, che sapevo aveva percorso anche lei. Le ho scritto “Sei contenta?” e lei “Sì, lo sono” “Bene, mi fa piacere.” e lei “Anche a me” e io: “Sei contenta. Ma immagino che sia stato anche divertente dirgli che avresti accettato, vero?” “Sì, lo è stato!”. “Divertente e anche qualcosa di più forse…” le ho scritto. Mi ha risposto “Sì. mi ha eccitato dire a un collega che sarei uscita con lui. Dirlo a lui, sapendo quello che pensa di me. Sapendo che mi desidera. è stato eccitante. Sono eccitata”. “Sei un porca” le ho risposto. Mi ha sorriso. Mi ha eccitato. Profondamente. giorno 16
Alle 16.30 mi ha mandato un messaggio: “Stasera esco con Massimo allora.” “Ti aspetto sveglio, sai già cosa farete?” le ho risposto. “Saremo a cena da lui. Non preoccuparti di aspettarmi” “Voglio aspettarti. E voglio che quando torni mi racconti tutto. Tutto. Ne hai voglia?”. e lei “Di cosa, di andare a cena? sì. molta voglia. di raccontarti tutto dopo? ancora di più…” La risposta che volevo sentire. Ho ...
... aspettato, senza più scriverle. Non volevo disturbarla, nel caso avrebbe scritto lei, ho pensato. Finito di lavorare sono tornato a casa. Ho mangiato velocemente, poi mi sono preso una birra e mi sono fumato un paio di sigarette in terrazza, pensando a cosa stava succedendo in quella casa. Provavo ad immaginare come si era vestita, non avendo avuto l’opportunità di guardarlo la mattina. Sono andato in camera, nel suo cassetto dell’intimo per capire se potevo scoprire qualcosa ma non ci sono riuscito. Sarebbe stata un’altra sorpresa al suo rientro. Avevo il cazzo già duro al pensiero. Non riuscivo a stare fermo. Mi toccavo. Pensavo, immaginavo. Il tempo scorreva lentamente. Cercavo distrazioni. Le sensazioni erano miste, da una parte era presente un po’ di gelosia, dall’altra una grande eccitazione. Alle 22.30 mi arriva un sms. Apro, era lei. “Non so che ora farò, abbiamo finito da poco di cenare. Ti voglio raccontare….” e io le ho risposto “Ti aspetto. Non vedo l’ora”. Sono passate altre due ore, quando ho sentito i rumori di lei che rientrava in casa. le sono andato incontro. Aveva gli stivali neri, alti. Le calze, la gonna nera a metà coscia, una maglia verde scura, e un maglioncino aperto sopra. Non aveva trucco. Non in quel momento. Ci siamo abbracciati e baciati. Mi ha sorriso, accarezzato, stretto. L’ho stretta forte a me. L’amavo. Mi eccitava. E lo sentiva addosso quanto mi eccitava. Le ho detto di andare in bagno e tornare da me, in salone. Lo ha fatto, è tornata subito. Si è ...