1. La sorelle liceale


    Data: 27/01/2018, Categorie: Etero Incesti Autore: Roles93, Fonte: RaccontiMilu

    ... pazzo a negare che non ho provato a capire di chi fosse la voce, e addirittura sospettare di chi appartenesse, ma in quel momento di eccitazione e ubriachezza, era il mio corpo e il mio istinto animale che voleva prelevare sulla ragione. Mi alzai di colpo, afferrai entrambi i suoi seni con le mie mani e li strinsi con forza e la girai contro il muro, feci pressione con il mio petto contro la sua schiena schiacciandola senza darle possibilità di movimento, mentre le mie mani continuavano ad afferrare i suoi seni e le mie dita come delle pinze a stritolare i suoi capezzoli. Alla cieca, diedi un colpo di reni all’indietro, per poi successivamente fare un colpo di bacino in avanti forte e assestato riuscendo ad infilare tutto il mio cazzo dentro la sua figa fradicia. Avevo già scopato altre volte nella mia vita, ma quella volta la potrei definire la più bella e appagante di tutte, la sua vagina era stranamente larga, ma non ci feci molto caso e mi concentrai soprattutto alle sue contrazioni che tentavano di stritolare il mio cazzo mentre il suo calore vampante mi creava un appagamento unico. Lei urlò forte, spezzò il suo respiro trattenendolo dentro di sé finché non iniziai a muovermi sempre più velocemente e con colpi sempre più assestati e in profondità. Ad un tratto quel momento fu quasi interrotto dal bussare della porta, catapultandomi nella realtà, ricordandomi che ero dentro uno stanzino e avevo i minuti contati, una voce ruppe lo strano silenzio di fuori urlando ‘Manca ...
    ... un minuto!!!!’. Entrambi in contemporanea sbuffammo di dispiacere, e decisi di accelerare il più possibile per appagarla. Il mio bacino sbatteva contro al suo culo risuonando per tutta la stanza come se fosse un tamburo, sentivo lei contrarsi sempre di più, come se stesse tentando a venire e liberarsi da quel peso dell’eccitazione ed esplodere in un orgasmo liberatorio. Strinsi sempre di più i suoi capezzoli, ma ormai li avevo tartassati talmente tanto che la loro sensibilità andò sempre più scemando, decisi quindi di spostare le mie mani sotto di lei, posizionando un dito su suo clitoride e l’altro, a sua insaputa, nel suo ano. Iniziai a muovere prima il mio dito sul clitoride ruotandolo come non mai, e quasi in contemporanea, entrai due dita dentro il suo culo alla sprovvista. La sentii irrigidirsi come un pezzo di legno, bloccò il suo gemito e la sentii perdere le forze, sentivo solo contrarre da impazzire le mie dita e il mio cazzo e lei tremare quasi come se avesse delle compulsioni mentre urlava come una pazza. In tutto questo contrarre io non riuscii a trattenermi e scaricai la mia seconda ondata di sperma dentro di lei riempendola proprio durante il suo orgasmo. Gli urli tornarono sospiri affannosi fino a scemarsi per poi cadere sul pavimento entrambi senza forze, ma anche sta volta la realtà dei fatti ci venne sbattuta nuovamente in faccia con i rintocchi alla porta. Io non avevo forza di parlare e neanche di muovermi, sentii solo un mio amico urlare quasi intimidito: ...