Valutazioni carnali
Data: 29/10/2021,
Categorie:
Dominazione / BDSM
Autore: Idraulico1999, Fonte: RaccontiMilu
... suo distacco stavolta è più immediato, perché comincia a darmi dei piccoli baci sugli occhi e sulle labbra, io sono del tutto indolente e svogliato. Dal momento che ho varcato la porta di quell’alloggio, ho smesso d’essere un uomo, di comportarmi da maschio, perché svolge tutto lei, mentre io eseguo remissivamente ciò che lei desidera. Mi bacia il collo mordicchiandolo ingordamente, dopo mi lascia un segno più marcato, perché brama che mi resti una traccia, pretende di contrassegnare il suo bene, dopo digrada verso i miei capezzoli mordendoli, succhiandoli e pizzicandoli.
In verità mi piace essere suo, lei lo avverte, ha la netta cognizione d’aver ottenuto il suo trofeo, sa che sono nelle sue mani, e farà di me quello che più vorrà, in fondo se lo è aggiudicato. La febbre ormai ci divora, anche lei fa sempre più fatica a mantenere i suoi gesti ammodo e garbati, ha il timore d’intimorirmi, malgrado ciò pure il suo corpo protesta, esige il piacere. Con le mani Sofia digrada verso il mio punto centrale, lo trastulla, dopo scende verso i miei fianchi. Adesso i suoi occhi sono piantati nei miei, m’accarezza il pube e una buona volta il mio cazzo. La sua presenza lo attizza, perché ci gioca amorevolmente ravvivandolo in buona parte, in seguito prosegue in direzione delle cosce, dopo risale verso il pube, lambisce i testicoli con la punta delle dita, in seguito li accoglie nell’incavo della mano. Successivamente comincia a scendere lungo il perineo, a rilento in un tempo che ...
... sembra un’eternità. Io sono totalmente inidoneo di connettere, mi sento maldestro, mi verrebbe voglia di piagnucolare, per svuotare in qualsiasi modo la tensione che si è accumulata dentro di me, però devo apprendere, conoscere, voglio impratichirmi e assimilare la tempistica d’una femmina. Adesso desidero tralasciare la mia impazienza di maschio, la mia foga d’uomo, al momento sono un utensile di carne nelle mani di Sofia, perché sarà lei a scandire i suoi tempi.
Il suo dito medio è all’inizio del solco delle chiappe, ci scivola dentro, s’insinua adagio. E’ vicina, la sento, è tremendamente adiacente. Pare come se il mio riposto più avvallato si schiudesse offrendosi interamente senza eccezioni, al momento bramerei che lei non mi scrutasse, ma non è possibile, in quanto il suo sguardo è appiccicato al mio. Sofia vuole padroneggiarmi mentre m’adocchia, brama afferrare quegli attimi in cui mi sta usurpando l’intimità, cosicché appena ritiene d’essere sopraggiunta al punto giusto si ferma. In quella circostanza io avverto un prolungato istante di stallo, dopo lei piega la punta del dito verso il mio pertugio, la sua invero è un’aderenza cedevole e soffice, nonostante ciò su di me ha la sensazione d’una scudisciata, pare un cortocircuito. Io guizzo, m’irrigidisco, ho la netta sorpresa che le mie gote s’incendino, non posso più fissarla, in tal modo volgo lo sguardo altrove. Sofia abbandona là il dito senza ritirarlo, m’ispeziona baciandomi nel mentre sulla fronte. Io m’adeguo al ...