L’AMICA DI MAMMA
Data: 06/10/2021,
Categorie:
Etero
Incesti
Sesso di Gruppo
Autore: suve, Fonte: RaccontiMilu
... UNO SPROPOSITO. ‘
La gente si sta girando nella loro direzione, Edoardo nemmeno se ne accorge, totalmente concentrato sulla donna che si fa più piccola sulla sedia. Cinzia, dopo essere stata messa alla porta da Michela, ha preso domicilio in un residence e vede come unico modo di sfuggire alla catastrofe che le è caduta addosso il riappacificarsi con il marito. Senza farsi illusioni, sapendo che sarebbe stata dura, l’ha cercato e deciso di affrontare in pubblico dove spera che lui possa controllarsi. Ha sottovalutato però la collera di lui che se ne frega altamente di dove si trovano.
– Edoardo, ti prego, Michela mi ha cacciata via, non so dove andare. ‘
– L’UNICO POSTO DOVE DEVI ANDARE E’ SULLA STRADA A FARE LA PUTTANA. ‘
Edoardo ha perso ogni lume della ragione. Di colpo si sporge e molla un ceffone a Cinzia che resta inebetita mentre lui si alza, getta una banconota da 10 euro al cameriere, che era accorso sentendo il trambusto, e va via.
Cinzia, la guancia dolorante, resta seduta, tutti gli occhi puntati su di lei. Precipitosamente si alza e fugge in direzione dell’ufficio.
Sono passati alcuni giorni e Michela si sveglia inquieta. Dopo la riappacificazione ha fatto di tutto per essere irreprensibile, dedicandosi anima e corpo al marito, ma c’è qualcosa che non va, che le sfugge. Carlo a tratti si incupisce senza motivo, come inseguendo una sua strana linea di pensieri che, intuisce, è legata agli avvenimenti recenti. Per questo Michela ...
... sta bene attenta a ciò che dice, evitando qualsiasi cosa possa ricordarglielo. Eppure lui si incupisce lo stesso. E’ stato così anche la sera prima: Michela si era preparata al meglio indossando un perizoma ridottissimo ed un reggiseno a balconcino che esaltava i suoi seni, forse non più perfetti ma ancora belli ed appetitosi. Come una geisha aveva accompagnato il marito, appena rientrato, alla sua poltrona, spogliandolo, leccandogli e baciandogli il volto, il collo, il torace, i capezzoli, e poi giù, sempre più giù, fino a imboccargli il cazzo, cercando di prenderlo tutto fino in gola. La sua lingua si era attorcigliata alla cappella scivolando poi lungo l’asta fino ai testicoli, proseguendo verso il buco grinzoso, ricevendo mugolii e sospiri di ringraziamento.
Quando Carlo l’aveva fatta alzare e spinta sul divano, girandosi a 69 per mangiarle la micina, Michela aveva pensato che tutto fosse a posto. Anche l’orgasmo orale di entrambi, seguito poco dopo da una cavalcata, lui sotto e lei sopra, era stato perfetto, eppure’ eppure aveva visto Carlo distrarsi, assentarsi, irrigidire i lineamenti anche mentre lei si muoveva sopra di lui, faccia a faccia, incitandolo a prenderla completamente, a goderle dentro. Il nuovo orgasmo le era parso meno bello, meno’ completo. Il senso di colpa le si riaffacciava continuamente nei pensieri intorbidendoli.
Adesso, preparandosi per andare al lavoro, ci ripensava senza riuscire a capire cosa dovesse fare per far cambiare, una volta per ...