Banished
Data: 04/10/2021,
Categorie:
Dominazione / BDSM
Feticismo
Hardcore,
Autore: LidiaSissy, Fonte: xHamster
... bloccandole le mani all’anello della cintura. “E’ fatta, sono fottuta”. Come per incanto mille pensieri le si ammucchiarono nella mente. E se il Padrone non venisse? E se avesse avuto un incidente? Non aveva detto a nessuno dove sarebbe andata. Ma l’eccitazione, come al solito, la faceva solo fantasticare su quello che le sarebbe successo dopo.
Passavano i minuti, non sapeva quanti. Più o meno dovevano essere le 15 e 30, quando il sole fece capolino tra gli alberi e cominciò ad illuminarla. Lidia stava leggendo da lontano il foglio delle istruzioni, quando il sole lo illuminò. E Lidia trasalì, vedendo che l’inchiostro, colpito dal sole, scompariva, lasciando il foglio bianco, intonso. Cosa poteva essere? Uno scherzo? I battiti cardiaci di Lidia cominciarono ad aumentare. Si sentiva persa. Fino a pochi secondi prima, non vedeva l’ora di raccontare tutto a Valentina… ora sperava che Valentina apparisse e le svelasse lo scherzo. Ma non fu così. Altro tempo passò, molto tempo. Lidia cercava di camminare un po’, per alleviare la pressione sui piedi. Non era mi stata così tanto tempo ferma in piedi sui tacchi, di solito camminava. Ma il sole cominciava scendere nuovamente dietro il bosco, lasciandola nella penombra. Un rumore. Un motore, un’auto si avvicinava, ma il rumore non le sembrava arrivare dal vialetto. Nel boschetto dietro la casa, vedeva dei fari. E intorno a se, sentiva degli strani fruscii provenire dal bosco. Cosa era??? Cosa poteva essere???
Improvvisamente, ...
... dal latex traforato che le copriva gli occhi, vide accendersi due forti fari puntati contro di lei. “Polizia – RAP! Non muoverti!”. Il RAP era un reparto speciale della Polizia che era stato creato appositamente per contrastare la pornografia e tutte le attività ad essa correlate, come prostituzione, schiavitù sessuale, attività pedopornografiche e quant’altro, sia via internet che “dal vivo”. Le pene per i reati erano severe, e se da un lato questo aveva contribuito a debellare qualunque attività pedopornografica, dall’altro lato si rischiava grosso anche ad appartarsi con la propria fidanzata in “camporella”. Ed i metodi di correzione erano ai limiti dei diritti umani. “Bene, bene, bene. Ne abbiamo beccato un altro”. Lidia riconobbe la voce del Padrone. Una coppia di agenti in divisa si avvicinò, ed uno disse “Ispettore, dobbiamo procedere?”. “Un attimo”. Il Padrone era in realtà un Ispettore del RAP. “Complimenti, ingegnere. Sei caduto nella rete al primo tentativo”. Lidia tentò di mugolare qualcosa ma il bavaglio le impedì di pronunciare qualunque suono. “Portatela via”, disse. La catena al collare fu sganciata e Lidia fu trascinata verso un furgone della Polizia con il portellone aperto, la caricarono a bordo senza rimuoverle nulla. “Dobbiamo rimuovere il bavaglio, ispettore?” disse un agente. “No, ci penseranno all’istituto di correzione per la preparazione al processo. Teniamola così, visto che pare che le piaccia”. Lidia fu sdraiata su un lettino di rete metallica a ...