Banished
Data: 04/10/2021,
Categorie:
Dominazione / BDSM
Feticismo
Hardcore,
Autore: LidiaSissy, Fonte: xHamster
... tastierino numerico, la cella si attivò, uscendo dal suo alloggiamento ed accendendo le luci interne a led. Lateralmente era presente un monitor che riportava lo stato di salute del prigioniero e lo stato interno della cella. Lo stesso display riportava la configurazione della cella, e le modalità di alimentazione del prigioniero, evacuazione e pulizia. Era un sistema quasi completamente automatizzato, per ridurre al minimo il contatto umano con i prigionieri e portare al massimo possibile l’isolamento, ed al contempo ridurre le probabilità di evasione.
Lidia fu scaricata dal carrello, semisvenuta, ed adagiata sull’incastellatura della cella che nel frattempo era stata posizionata orizzontalmente. La bloccarono in posizione ad “Y” rovesciata, lasciandole le braccia immobilizzate dietro la schiena. Le gambe furono aperte, bloccate anche esse, ed il tappo anale fu sostituito con un altro ugello che permetteva evacuazione e pulizia, tutto gestito dal sistema centrale. I tubi alle narici furono connessi all’uscita di acqua ed alimento liquido, e l’altro all’uscita dell’aria, tramite un tubo ad “y” che permetteva il ritorno dell’aria nel sistema per le analisi del caso. Lidia fu bloccata sull’incastellatura, l’HeadShield bloccato con l’anello in alto, due catene laterali al collare, altre due alla cintura alla vita e quattro per ogni gamba. Nessuna possibilità di muovere un muscolo. Lidia poteva solo.. respirare. I sistemi di supporto vitale furono il passo successivo. ...
... Quattro elettrodi le furono attaccati al petto, ed una infermiera le posizionò un ago cannula sopra il gomito, nella vena brachiale. Iniziò l’infusione di un ormone che avrebbe rallentato la crescita di peli e capelli, fino a circa un millimetro ogni sei mesi. La preparazione della prigioniera era terminata.
Uno degli inservienti premette un pulsante sulla console di comando e la cella si riportò in posizione verticale. Lidia sentì il proprio peso gravare in modo diverso sulle gambe. I piedi non toccavano terra, per questioni di sicurezza. Ciclicamente, la cella si sarebbe girata in modo da modificare la posizione di Lidia ed evitare piaghe o stasi sanguigna.
Si avvicinò un ispettore in divisa, che lesse la sentenza sul rapporto che aveva in mano, e si avvicinò alla tastiera della cella premendo alcuni tasti. “Sentenza fase iso: 5 anni *invio*. Periodo di verifica: mesi 3 *invio*. Pulizia al giorno: 2 *invio*. Temperatura 26°C *invio*. Alimentazione: 2 *invio*. Acqua: 6 *invio*. Inizio reclusione in dieci secondi”. Il display della cella visualizzò un timer, che rapidamente andò a zero. E la cella si mosse, si girò, e silenziosamente si infilò al suo posto, come un cassetto dalle guide perfettamente oliate. L’unico rumore che la cella produsse fu un forte “clang”, quando il chiavistello idraulico andò a bloccare la cella nella sua posizione. L’ispettore confermò il blocco sul display ed apparve solo la scritta “LOCKED”. L’ispettore cominciò a spiegare il funzionamento della ...