Beyond the Withe: Baratri
Data: 03/10/2021,
Categorie:
Erotici Racconti,
Racconti Erotici,
Etero
Lesbo
Incesti
Autore: Rebis, Fonte: RaccontiMilu
... schiantarono contro i lavandini. La nera raccolse i bossoli, tolse il caricatore e, espulso il colpo in canna, mise la pistola in borsetta. Uscì dal bagno con calma. L’arma era silenziata e il bar era praticamente privo di clienti. Gettò una mazzetta di dollari al barman. -Scusa se ho sporcato.-, disse senza sufficiente ironia da farla sembrare una battuta. Lui annuì. Altri due uomini con tutto un campionario di prodotti per pulire si mossero verso i bagni. -No problema.-, disse l’uomo, -Immagino siano cose che capitano quando si fanno certe cose.-. -Già.-, rispose laconicamente Christine. Uscì senza voltarsi.
Antonia la aspettava in hotel. Avevano qualche ora prima del volo. -Fatto?-, chiese. La nera annuì. La rossa posò il libro, un vecchio romanzo di avventura. Notò che Christine si era presa qualcosa da bere. Una bottiglia di rum? -Il barista ti ha dato noie?-, chiese. L’altra scosse il capo. Ovvio: era già stato avvertito. Inoltre, non era la prima volta che qualcuno veniva ucciso in quel bar. Semplicemente ormai il barman sapeva disfarsi dei corpi. Aveva un piccolo accordo con alcuni traffichini per fare sì che il corpo di Marcel Basile sparisse nel nulla. E con quell’ultimo atto, la questione era chiusa. L’arma era priva di numeri di serie, irrintracciabile, come tutte quelle del gruppo.
Christine si tolse le scarpe, sedendosi sul letto. Senza alcuna soggezione né particolare attenzione allo spazio personale di Antonia. Non erano così vicine da toccarsi, ma la ...
... donna dai capelli di fuoco notò che la nera pareva dubbiosa, forse persino turbata. Attese. Semplicemente attese. Christine aprì la bottiglia. Bevve un sorso, lungo. Le offrì la bottiglia. Antonia la prese. Bevve, silenziosamente, come a brindare alla vittoria. -È finita. Io sono viva. Boniface e sua sorella sono finiti dentro.-, la voce di Christine era monocorde. Prese un altro sorso. –Eppure sembra quasi che…-, la voce della nera si spense. -Che non sia servito?-, chiese Antonia. Conosceva la sensazione, la conosceva bene. -Non è quello.-, sussurrò Christine, -C’è stato un momento, quando stavo morendo… Avrei voluto non dover tornare.-. L’ammissione fu come una bomba. Silenziò tutto il resto. Antonia annuì. Christine guardò la bottiglia. -Passi la vita a combattere e poi ti accorgi di non riuscire a fare altro, a concepire altro. Forse alla fine, infliggere tanta morte può ucciderti dentro.-, sussurrò. Antonia la guardò bere di nuovo. Il rum le andò di traverso. Tossì. Parte della sorsata scivolò lungo il collo, lordò la camicetta che la nera indossava. Lei se la tolse con rabbia malcelata e un imprecazione dal tono impastato. Rimase gloriosamente pensosa, con indosso i calzoni e il top che stringeva il seno della giovane. -Non è che non ci sia altro.-, osservò Antonia. -No. Ma è che il resto é…-, la nera la fissò negli occhi con uno sguardo penetrante, privo di offuscamenti dovuti all’alcool, -Poco rilevante.-. -Ok. Ma sta a te riuscire a farlo contare.-, sussurrò Antonia, ...