1. Beyond the Withe: Baratri


    Data: 03/10/2021, Categorie: Erotici Racconti, Racconti Erotici, Etero Lesbo Incesti Autore: Rebis, Fonte: RaccontiMilu

    ... mentre la consorella di Hortense aveva passato la notte piangendo, lei aveva preso una decisione. Non sarebbe mai più stata schiava. Non avrebbe mai potuto perdonare quel peccato. Non ci riusciva. Aveva abbandonato il velo e le sue sorelle il giorno stesso. Aveva cercato aiuto. L’aveva trovato: Christine non era solita aiutare qualcuno per puro e semplice diletto ma l’idea che quei tre bastardi la passassero liscia non le andava per nulla. Aveva aiutato Hortense a vendicarsi, fornendole gli strumenti adatti. Erano piombate sul trio due giorni più tardi, massacrandoli. L’ultimo dei saltimbanchi, un giovane nero con la barba e i rasta era stato finito personalmente dalla giovane ex suora a colpi di pistola. La notte dopo, Hortense si era ubriacata. E Christine l’aveva seguita a ruota. Non avevano parlato, ma si erano capite: loro erano uguali. Hortense era divenuta l’ombra di Christine Buenariva. Un’ombra quanto mai gradita in questo momento. Nel mentre aveva fato pratica ed aveva trovato un lavoro, una copertura di poca importanza. I suoi veri affari erano altri: da quando era arrivata ad Haiti aveva già ucciso almeno tre persone tra pusher e sfruttatori. Una degna emula di Christine come lei lo era stata del Giustiziere. Suo malgrado, la nera sorride. Stringe la spalla di Hortense. Lei la abbraccia. Christine la lascia fare, stringendola a sua volta. -Sono felice che tu sia tornata.-, sussurra Hortense all’orecchio di Christine. “Anche io.”, pensa la giovane, limitandosi a ...
    ... stringere l’amica. In realtà, sa che è tutto meno che un ritorno. È una tappa. L’ennesimo fronte di una guerra. L’ennesima battaglia. Forse quella finale. Ma non può e non intende farsi fermare. Non qui. Non ora. La paura e il timore li lascia ad altri. Se n’è liberata, da molto tempo. Ora, è tempo di pianificare. Chiede agli astanti cosa sanno su Boniface Laffort. Ascolta le risposte. Decide come agire. La riunione termina due ore dopo.
    
    Christine Buenariva soffoca uno sbadiglio. È stanca. Il cibo che ha mangiato è poco ma le basta. Non sta male, non sta bene. Semplicemente sta. E in fin dei conti va bene così. Chiede a Marcel di poter stare da lui. L’indomani colpiranno.
    
    Si abbatte sul divano sfatto che ha scelto come giaciglio. Si smarrisce in un sonno senza sogni.
    
    Henry Samson Lincoln conosceva bene la polizia. E conosceva tremendamente bene l’essere umano. Per questo, mentre il poliziotto dagli occhi azzurri e i capelli rossi gli leggeva i suoi diritti, Samson sorrideva. Deciso a ignorarlo, l’agente stava imperterrito a pronunciare la formula di rito. Beatamente ignaro di chi avesse davanti e palesemente incurante del fatto che tale ignoranza avrebbe potuto costargli molto, molto cara. -Signor Lincoln… lei ha il diritto di restare in silenzio…-, continuò l’agente. Henry Samson Lincoln sorrise. E sorrise davvero, vedendo l’agente avvicinarsi. -Credo che le manette non serviranno, agente.-, disse, -Credo anzi che lei potrebbe risparmiarsi questa fatica.-. L’agente ...
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