Beyond the Withe: Baratri
Data: 03/10/2021,
Categorie:
Erotici Racconti,
Racconti Erotici,
Etero
Lesbo
Incesti
Autore: Rebis, Fonte: RaccontiMilu
... questo caso però, a svegliarla è un sogno. Apre gli occhi sul buio. Realizza che è ancora assonnata. Forse un effetto di qualche droga che le hanno messo nella zuppa servitale poche ore prima. E improvvisamente la vede: la porta si apre. Piano. Il sonno scompare, travolto da un’ondata di adrenalina pura. Christine s’impone l’immobilità. Deve capire chi è e cosa vuole. Può essere che sia già iniziata la tortura? -Mi spiace, sai?-, chiede una voce. Lucia. Christine la riconosce. Sente qualcosa pungerla. Il suo mondo si dissolve nell’oscurità.
L’uomo osserva. Tutti pronti. Armi corte ed equipaggiamento minimale, adatto al combattimento in ambienti ristretti. Annuisce. S’imbarca con gli altri sul natante. Uno Yacht piccolo ma rapido. Modificato illegalmente, riporta il nome Kagayuku Washi. Registrato a nome di Neroko Watusume, era ufficialmente al largo di Haiti per villeggiatura. In realtà caricava un gruppo da fuoco letale e preparato.
L’uomo prega di non essere in ritardo. Di non fallire. A malapena sente il rumore dei motori che si avviano.
Neroko Tsubikome, al comando del mezzo, da potenza. E lo Yacht lascia la costa messicana, virando verso la Haiti e verso terra degli incubi mai morti, nati dalla follia dell’uomo.
Tempo dopo, nemmeno lei sa quanto, riprende i sensi colta da una secchiata d’acqua fredda. Sussulta, lotta per riprendere il controllo. Vede. La cella è di nuovo quella in cui l’avevano torturata la prima volta. Nuda, legata su una sedia. Vede subito ...
... la stronza. Lucia fuma una sigaretta, osservandola con assoluto divertimento, pregustando la sofferenza. Christine sa cosa l’aspetta. Lo immagina bene. -Sono delusa, Christine. Molto.-, la voce di Lucia è calma, piatta. Svuotata di ogni emozione. -Avremmo potuto fare grandi cose, insieme.-, c’è qualcosa sul pavimento della cella. Un aggeggio che la prigioniera identifica. Una batteria collegata a degli spinotti. Collegata a un pungolo elettrico. Christine capisce. Improvvisamente sa. Eccola la fine. La tortura finale. Non l’oltraggio, non il dolore, l’annientamento promesso. Ha paura. Sa di averne e sa che il dolore potrebbe distruggerla. Distruggerla ma non ucciderla, lasciare un corpo privo di mente. Ma parlare sarebbe solo peggio. La sua scelta l’ha fatta. Da parecchio. -Tipo cosa? Un’orgia con quel pezzo di merda di tuo fratello?-, chiede. Lucia si muove. Il pugno colpisce Christine alla guancia destra. Il ceffone successivo le rivolta il capo verso sinistra. Sente il labbro spaccarsi. Sputa rossastro. Alza la testa. Un dente le balla in bocca. -Lieta che ti rimanga dell’umorismo.-, la voce di Lucia è calma mentre qualcuno, il tizio chiamato Delgado, armeggia con il pungolo e le batterie. Passa il pungolo a Lucia. Christine capisce. Riconosce. Sorprendentemente, accetta. Sputa il dente, quasi per riflesso. C’è un inizio. E forse c’è anche una fine. È questa la sua? Non lo sa. La punta del pungolo le centra il seno destro. Dolore. Oltre il descrivibile. Christine s’inarca ...