1. Beyond the Withe: Baratri


    Data: 03/10/2021, Categorie: Erotici Racconti, Racconti Erotici, Etero Lesbo Incesti Autore: Rebis, Fonte: RaccontiMilu

    ... fregarsene se fosse stata avvelenata o meno. Ma era pressoché sicura che non lo fosse: già era a digiuno e priva di sonno, avvelenarla sarebbe stato un rischio. -Sei stanca.-, la voce di Lucia le proviene dall’ingresso della cella. Christine riapre gli occhi. Nessun’idea su quanto tempo sia passato. È un’ennesima dimostrazione della professionalità di quella maledetta e dei suoi soci nell’ambito della persuasione coercitiva applicata. -Se parlassi potrei considerare l’idea di farti dormire, di più: potresti persino avere cibo. Magari del pollo. Mi pare che ti piacesse, o era prima che quel bastardo ti stuprasse?-, chiede la voce. È derisoria, da un certo lato. Ma soprattutto, Christine si domanda come sia possibile, come quella troia sia riuscita asapere. Evidentemente ha avuto accesso a documenti di un certo spessore… -Ricerche personali di Amour Mirabelle. Era molto metodica nel cercare informazioni e le ha lasciate in modo da poterle consultare, considerando che mio fratello era un suo contatto.-, risponde Lucia con un ghigno fiero e derisorio a un tempo, -Sappiamo tutto di te.-, altri passi. Ora Christine la sente. È vicina. Dietro di lei. La mano della troia le accarezza la schiena, arriva sino ai glutei, sente le unghie graffiarla appena, un rito perverso, osceno, parodia saffica di violenze già subite, orrore ridestato da baratri di tenebra. Stringe i denti e i pugni sino a sentir dolore i primi e ad affondarsi le unghie nei palmi delle mani. -So chi è stato. ...
    ... Marcos, il vescovo di quella Città, che tra l’altro hai ucciso. E so chi altri ti ha fatto questo.-, sussurra Lucia. Un dito di lei le esplora piano il solco delle natiche. Christine cerca di estraniarsi. Ha già avuto un’esperienza simile. E stavolta, sente che sarà anche peggio: la fottuta coreana che l’aveva torturata a quel modo l’aveva fatto per uno scopo ben preciso. Voleva scatenarla. Aveva voluto solo questo. Ma Lucia… Lei sembra determinata a spezzarla. Il dito invasore accarezza, piano, viola. -Allora c’è solo una cosa che non sai.-, si permette di dire Christine. La voce è sibillina. Troppo tempo a urlare a causa della cazzo di foglia a doppio bordo, troppe grida dovute al fottuto lavoro di coltello fatto da Lucia sulle sue braccia e sulle sue gambe. Tagli superficiali. Medicati rapidamente, per non correre rischi d’infezioni. Una tortura subita ore fa o forse il giorno prima. E troppo poca acqua. Ma Lucia sente. Lucia ascolta.
    
    -Non sai quanto in là posso andare. Il dolore è un vecchio, vecchissimo, amico.-, riesce a finire. -Oh, lo so bene! So che ti hanno fatto. Ma tu sei una dura. Il dolore non ti spaventa. Non ti terrorizza. Anzi, forse credi di averlo superato. Sicuramente il tuo corpo sa fronteggiarlo.-, la voce di Lucia diviene un sibilo, un soffio caldo sull’orecchio della prigioniera. -Ma il piacere? Il sapere che il tuo corpo cede anche se la tua mente non vuole? Come sarebbe?-, chiede la strega accarezzandole il seno piano. Christine ora tace. Non può, non ...
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