Beyond the Withe: Baratri
Data: 03/10/2021,
Categorie:
Erotici Racconti,
Racconti Erotici,
Etero
Lesbo
Incesti
Autore: Rebis, Fonte: RaccontiMilu
... limitò a fissarla. Non era una domanda a cui rispondere. -Insomma, pensi che cambierà qualcosa?-, chiese Julie, -Ci siamo sempre date da fare ma colpire uno come Boniface…-, era paura quella che si sentiva nella sua voce? -Abbiamo già rischiato in passato.-, disse Christine, -Nessuno ci ha mai ritrovati. Nessuno la farà, neppure stavolta.-, bevve un altro sorso finendo il caffè. Era acqua sporca ma andava bene. Le serviva quella sferzata di energie. Notò che Julie si era seduta con nonchalanche sul letto. Le sorrideva. Lentamente, una mano accarezzò appena il viso di Christine. Era un gesto ardito, lo sapevano entrambe, ma era un gesto assolutamente concesso.
La carezza si fermò un istante, cristallizzata nel tempo come le due donne. Gli occhi di Christine cercarono e affondarono in quelli di Julie. Fu una comunicazione muta.
Un dialogo privo di parole, un interloquire di più alto livello. Durò pochi istanti.
Poi, fulminea ma languida, lenta ma rapida, una delle due baciò l’altra.
Fu appena un secondo, un istante, labbra contro labbra, bocche che si cercarono, che si esplorarono. Christine si annullò nel momento, posando una mano sulla nuca di Julie, scendendo lungo il collo e la schiena. La giovane la strinse. Christine sospirò. Le era mancato il sesso saffico. Non era straniera ai piaceri tra donne, anzi poteva ben dire di averli coltivati al pari della sua conoscenza delle arti amatorie con amanti maschili. Non si considerava bisessuale, ma sapeva che era così ...
... che chiunque altri l’avrebbe definita. Che si fottessero: non sapevano nulla, nulla! Non avevano idea dei baratri, degli orrori che lei e infiniti altri avevano affrontato e dai quali molti, moltissimi altri non erano mai usciti. Il ricordo lambì la coscienza di Christine. La giovane strinse l’altra donna a sé, in uno spasmo possessivo che Julie avrebbe potuto persino considerare bizzarro se solo ci avesse pensato, ma i pensieri di quella donna erano rivolti solo a Christine, al suo corpo, al desiderio di lei, alla brama di ciò che potevano darsi. Il desiderio era una grazia: impediva a Christine di rimanere ostaggio di quel senso di oppressione che inevitabilmente mutava in rabbia pura quando i ricordi montavano. Julie gemette. La bocca della giovane si spostò lungo il collo di Christine. La nera assaporò il momento. Sfiorò i seni di Julie con una mano, toccando i propri con l’altra. Si volevano. Lo sapevano entrambe. Poi, improvvisamente, qualcuno bussò alla porta.
Le due si separarono. L’intermezzo erotico era rimandato. -Avanti.-, disse Christine. Jean entrò. Nonostante fossero passati anni, continuava a tagliarsi i capelli e ad assumere un portamento quasi sacerdotale, forse per mera abitudine. Oppure perché avrebbe voluto poter tornare indietro. Christine non sapeva molto di come Jean avesse rinunciato al collare da ministro di Cristo, ma sapeva che la separazione era stata netta, sebbene sicuramente dolorosa, almeno per quanto lei poteva supporre. -Ci sono novità.-, ...