1. Momenti di coppia


    Data: 30/09/2021, Categorie: Etero Lesbo Sesso di Gruppo Autore: iranes, Fonte: RaccontiMilu

    ... torcia e mi incammino per il sentiero, sì, chiamarla strada sarebbe troppo. Arrivo al sovrappasso e finalmente ritrovo l’asfalto, ma niente marciapiede. Spero ardentemente che le macchine vadano piano perché mi tocca camminare al bordo strada, non spengo la torcia, mi interessa segnalare la mia posizione, senza lampioni è un miracolo essere visti. Superato il ponte mi avvio verso la salita e all’altro bordo della strada noto una ragazza con un cane. La mia ragazza.
    
    «Chi può essere in giro a quest’ora?» domando retoricamente
    
    «Ma ciao!» mi fa attraversando per venirmi incontro. Mi si avvicina e mi abbraccia per staccarsi subito con l’idea di prendere la strada verso casa. Non mi sta bene, l’afferrò e la bacio. Assaporo le sue labbra, gioco con la sua lingua. Sono vorace, ma non rabbioso, ho solo voglia di lei. Di toccarla, di stringerla, di accarezzarla, di perdermi nel suoi occhi marroni che mi stanno stregando. La valigia scorre verso il basso, la sento con il piede, ma non mi interessa, la posso recuperare più tardi. Mi stacco ed è ancora tutto lì, la valigia e anche il cane che ci guarda divertito. Credo proprio di avere gli occhi scintillanti, ma mi rendo conto che i suoi non sono da meno. Ci incamminiamo verso casa «Mi accechi con quella torcia«
    
    «La tengo bassa, ma non la spengo. La strada non mi ispira fiducia- qualche minuto e compaiono i primi lampioni- Ora la posso spegnere» La salita è lunga, chiacchieriamo e riesco anche ad indicare la direzione sbagliata. ...
    ... Fortuna che Michela ha preso i riferimenti, fosse per me finiremmo finiti in qualche stradina del cazzo sperduti in mezzo al nulla. Del cazzo…in effetti ho il cazzo in tiro da quando l’ho vista. È normale, no? È la mia ragazza, dopotutto. Prendiamo la piccola a sinistra che esce dalla strada principale, restiamo di nuovo senza luce. Accendo di nuovo la torcia, il mio cellulare è ai limiti della batteria, ma non mi importa. Può anche morire ormai, non devo comunicare con nessuno. Non esisto più per nessuno, oltre la persona che ho affianco
    
    «Mi ciechi con quella luce»
    
    «Mi piace sapere dove metto i piedi…e anche il cazzo» lancio l’amo
    
    «Ah davvero?- mi canzona lei- Ma non sei stanco?»
    
    «Mai abbastanza per te»
    
    «Ah ah ah» ride sarcastica. Apre la porta rossa, sembra un garage più che una casa, ora capisco tante delle cose che mi ha raccontato. Un passo e la vedo sprofondare sotto di me, resto in silenzio e lo sguardo mi cade in basso, ha inciampato nel rialzo della porta. Capisco io che non conosco la casa, ma lei? La mia mente è pervasa dai pensieri. Posso essere stato io la causa della sua distrazione? Saliamo le ultime scale e non resisto, le colpisco una chiappa
    
    «Eh già!»
    
    «Scusa, non ho resistito» mi guarda sorridendo. Se l’aspettava, ma non potevo farci nulla. Apre la porta ed entriamo
    
    «Ikary! Ikary!» chiama la piccola gatta, ma nessuna traccia.
    
    «Dalle tempo, si abituerà con calma»
    
    «Ma Charlie si è già abituato»
    
    «Ti ho baciata davanti a Charlie ...
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