1. La tratta delle bianche


    Data: 20/09/2021, Categorie: Erotici Racconti, Racconti 69, Dominazione / BDSM Racconti Erotici, Sesso di Gruppo Voyeur Autore: Brendan, Fonte: RaccontiMilu

    L’ orgia va terminando, ma Tatiana è ancora montata selvaggiamente, alla fine l’ uomo estrae il membro dal culetto martoriato e sborra sprezzante sul suo bel viso stravolto. Siamo libere di tornare nelle nostre stanze, io e la mia compagna ci sorreggiamo, le gambe tengono a fatica, sembriamo due vecchiette, scherzo. Le chiedo di passare la notte con me, non voglio dormire sola, arrivate ci curiamo i nostri poveri sederi infiammati e dolenti con creme lenitive. Tatiana, molto più esperta, mi istruisce nelle arti del sesso tra noi donne, apre le grandi labbra e inizia a leccare e stuzzicare il clitoride, è una sensazione intensa ma dolce, un orgasmo sorprendente attraversa il mio corpo.
    
    – Hai un buon sapore, una dote davvero rara.
    
    – Il padrone dice che so di mango, un frutto, un paio sono sul vassoio.
    
    – Ora assaggio te, però devi imitarmi, voglio godere un pò anche io.
    
    Dopo essere venute due volte ci addormentiamo sfinite ma per un attimo finalmente felici.
    
    La sera vengo preparata per l’ incontro con il Visir, poco prima massaggio l’ orifizio con una lozione che la mia compagna ha regalato, dovrebbe rendere più piacevole e semplice la penetrazione anale.
    
    Entra nella camera il mio signore che mi dice che stasera avrò una gradita sorpresa, batte le mani e si presentano due giganti alti due metri almeno, completamente nudi, sfoggiano genitali di dimensioni incredibili. Il primo è un bianco muscoloso tutto tatuato, compreso il fallo equino, l’ altro è un nero ...
    ... rasato, attraversato da cicatrici rituali, circonciso, ha il frenulo forato attraversato da una piccola verga d’ argento. Il Visir spiega che è almeno un anno che non possiede una donna, come risulta chiaro dai grandi testicoli gonfi. Un poco turbata lecco e succhio le punte delle cappelle, sono tanto larghe che non riesco neppure a prenderle in bocca.
    
    – Mio signore, sono grandi, troppo…
    
    – Eccezionali, vero ? Spero che tuo corpo non subirà lesioni o lacerazioni, non vorrei rinunciare tanto presto alla tua piacevole compagnia e del tuo corpo delicato, cara.
    
    Questi uomini sono terribili, penso, ci considerano peggio di una pentola da gettare quando è sbeccata, dicono frasi che ci umiliano e annichiliscono accompagnate da parole dolci, veleno misto a miele.
    
    Il bianco mi solleva come una piuma e mi piazza a cavalcioni, il mio capo si posa sul petto muscoloso, le braccia lo stringono, le gambe divaricate serrano con forza i fianchi. Il suo pene penetra lentamente e faticosamente la vagina, millimetro dopo millimetro, è una infinita tortura. Imploro il colosso che sia gentile, in cambio potrà godere di piaceri inaspettati, lui risponde ghignando che ha altri ordini. Dietro di me il gigante nero si accovaccia un poco, il suo glande fremente preme l’ ano, che non ha intenzione di cedere. Si alza di scatto e la cappella mi sfonda, sento la verga metallica offendere lo sfintere. il mio urlo spaventato e dolente si unisce al suo, al contrario esaltato. Braccia e gambe cedono ...
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