1. L’affitto della studentessa fuorisede


    Data: 18/09/2021, Categorie: Erotici Racconti, Dominazione / BDSM Racconti Erotici, Etero Autore: psycho narrator, Fonte: RaccontiMilu

    ... ti faccio quello che voglio.”
    
    Era vero: inginocchiata di fronte a lui, con la lingua affondata fra le sue palle, piangeva e sentiva di stare perdendo qualunque dignità, presa con la forza da quella bestia che la stava usando per sfogare i suoi istinti.
    
    D’improvviso sentì il cazzo di Gennaro pulsare più forte, ed una mano afferrarle i capelli e spingerle di nuovo il cazzo in bocca, fino a quasi metà, mentre il ragazzo le diceva:
    
    ”Lo sapevo che eri una pompinara fantastica… sto venendo… mi voglio svuotare le palle nella tua bocca… ingoia troia… ingoia tutto…”
    
    Sentì i primi schizzi fin quasi in gola, mentre lo sperma le riempì completamente la bocca… era una quantità incredibile, stava quasi per affogarsi… avrebbe voluto spuntare tutto nel bagno, ma la mano di Gennaro non lasciava la presa sui suoi capelli e, per respirare di nuovo, dovette ingoiare tutto.
    
    Gennaro le lasciò i capelli, e mentre lei si staccava per respirare, le disse:
    
    “Puliscimelo con la lingua… troia…”
    
    Così, mentre passava la lingua intorno a quel cazzo enorme, si accorse per la prima volta di qualcosa di strano: la mano con cui si stava continuando a fare un ditalino… era bagnata!
    
    Non ci poteva credere, si vergognava troppo per crederci: si stava eccitando!!! Il suo corpo reagiva istintivamente, contro la sua volontà, e la sua fica si stava bagnando ed aprendo…
    
    Si sentì di morire, desiderò scomparire dal mondo, piuttosto che dover affrontare le conseguenze di quella reazione che, pur ...
    ... sapendo essere fisiologica, la degradava ancora di più.
    
    Gennaro si accorse quasi subito di quello che stava succedendo, così le chiese di vedere la mano con cui si stava toccando.
    
    Quando lei gliela mostrò, lui iniziò a ridere:
    
    “Sei proprio una cagna in calore…”
    
    Intanto, sotto la sua lingua, sentiva il cazzo di Gennaro ritornare di nuovo duro. Temeva quello che sarebbe capitato, ma non aveva modo di impedirlo.
    
    Lui l’afferrò per i capelli, la alzò quasi di peso e la spinse contro la scrivania, facendola piegare in avanti.
    
    Era lì, a gambe aperte, sapendo che ora lui l’avrebbe penetrata, e non poteva farci niente…
    
    ”Troietta… ora di fotto per bene la fica, te la sfondo, così chiunque altro entrerà dopo di me non sentirai più niente…”
    
    Le parole di Gennaro la terrorizzarono: l’idea di prendere dentro quel cazzo enorme le faceva cedere le gambe, così provò a parlare:
    
    ”No, ti prego, ti scongiuro… non farlo…”
    
    Per tutta risposta sentì la capocchia del ragazzo farsi largo tra le sue grandi labbra, mentre lui le rispondeva:
    
    ”Ma se sei un lago qua sotto… cazzo, sei proprio una cagna arrapata…”
    
    La penetrò di botto, infilandole tutto quell’enorme cazzo nella vagina con un solo colpo deciso.
    
    Lei cacciò un grido di dolore, mentre sentiva la sua fica, bagnata, cedere alla pressione del palo di carne. Si sentì riempire.
    
    Gennaro iniziò a muoversi dentro di lei e tra un grugnito e l’altro, le stava dicendo:
    
    ”Puttana, ammettilo che ti piace… non hai mai ...
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