1. Il cane frocio.


    Data: 11/09/2021, Categorie: Sesso di Gruppo Autore: goldenoro69$, Fonte: EroticiRacconti

    ... grandezza del cazzo. Il cane fuori abbaiava sempre più forte, probabilmente svegliò la persona, che poi seppi marito, che dormiva in camera ed apparve la sagoma a due metri da noi. Il cazzo si richiuse subito nella sua custodia, e lei mi tranquillizzò "E' mio marito" Poi gli spiegò il motivo per cui eravamo in quella situazione. Invece di incazzarsi mi diede la mano, disse di chiamarsi Toni e ci invitò ad andare in camera che saremmo stati più comodi. Lui era in mutande ed in camera ci togliemmo anche le magliette e restammo nudi. Toni aveva un cazzo un po più piccolo del normale, il mio a confronto era molto più grosso. Lucrezia si distese e volgarmente disse "Dammi quel cazzo" Cazzo che nel frattempo aveva ripreso vigore e che entrò nella figa deliziosamente. Toni la baciava selvaggiamente ma era troppo attaccato a me facendomi sentire il suo cazzo sulla gamba. In pratica avevamo formato un corpo unico. Mi coinvolsero nel loro bacio ed io e Lucrezia venimmo con una intensità spaventosa. Toni si diresse verso la figa, recuperò tutto il mio sperma e la penetrò. In due minuti venne anche lui.
    
    Lucrezia si alzò seminando sborra sul pavimento, ci preparò il caffè, lavò i miei pantaloncini e ...
    ... li stese ad asciugare uscendo fuori nuda. Io e Toni parlavamo del cane e dubitava che fosse frocio perché non era la prima volta che mordeva il cazzo a qualcuno.
    
    Comunque gentilissimi entrambi mi dissero che avrei dovuto pranzare con loro in attesa che si asciugassero i pantaloncini.
    
    Mi resi conto che il loro giardino era totalmente recintato e che si poteva stare nudi anche fuori.
    
    Iniziò la vera delizia. Preparò un grosso telo gonfiabile ci stendemmo sopra e Lucrezia ci spompinava alternandoci, era veramente brava, lo affermò anche Toni dicendo che la faceva morire.
    
    Non ci fece venire, poi sempre alternandoci ci saliva sopra ma il clou fu quando salì sul mio corpo infilandosi il cazzo nella figa e Toni la infilzò nel culo.
    
    Urlava e dal giardino a fianco si sentì una voce di uomo che disse "Prosit". Parlammo ancora un po distesi al sole, poi Toni si alzò per preparare un piatto di spaghetti mentre Lucrezia mi torturava ancora il cazzo e riuscimmo a venire assieme ancora una volta.
    
    Dopo pranzo e caffé mi vollero accompagnare dalle parti di casa perché mi ero allontanato abbastanza.
    
    Prima di salire in macchina volli salutare e ringraziare il cane che mi abbaiò rispondendo. 
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