Vita da schiave - capitolo due
Data: 10/09/2021,
Categorie:
Dominazione / BDSM
Autore: Romaster0000, Fonte: Annunci69
... col Padrone della schiava e quest’ultima non poteva sottrarsi.
Gaia l’aveva memorizzata come suo dovere e rispose solo: “Mi scusi Padrone sono a sua completa disposizione”. - “Riprendete la danza !” ordinò Shareef alle sue due schiave. Aisha e Rashida non si fecero pregare e, ad un ritmo sempre più incalzante iniziarono a colpire Gaia con le frustate: schiena, natiche cosce davanti e dietro, pancia e, per fortuna con meno intensità, ma sempre in modo da provocarle dolore, anche sul seno. I colpi erano fortissimi, non solo le stavano lasciando dei segni ma in alcuni punti le stava anche uscendo il sangue. Poi Rashida, su ordine di Shareef consegnò la frusta all’ospite orientale, il quale, preso dall’eccitazione e non sapendo usarla iniziò a colpire Gaia senza criterio. Gaia cadde a terra sfinita dalla sofferenza. Solo per un riflesso condizionato riuscì a frapporre un suo braccio tra la frusta e il suo viso. “Non può essere questo un ordine dello Studio” pensò “non può assolutamente esserlo e devo fare qualcosa o questo tizio mi ferirà seriamente o mi lascerà dei segni a vita o anche peggio ! Nel contratto di schiavitù non sono di certo previsti trattamenti disumani o invalidanti o che lascino tracce o segni o ferite permanenti”. Rashida, alla vista di Gaia sfinita e ferita a terra disse: “Padrone, scusa ma così rischiamo di farle troppo male e di metterci nei guai !”. Anche Shareef, preso dall’eccitazione, non le diede retta e anzi disse ad Aisha: “Continua ! Ci sono ...
... parti del corpo su cui è stata frustata troppo poco !”. Gaia fece appello alle forze residue e al suo istinto di sopravvivenza. Si tirò su e a testa bassa, senza neanche guardare, raggiunse la porta del privè, l’aprì e corse urlando “Aiuto !” verso il camerino dove aveva il cellulare. Alessandra, vedendola correre completamente nuda, sconvolta e ferita smise di danzare anche per l’ultimo tavolo di ospiti rimasto ed urlò: “Oddio ma che succede ?!?”. Gaia riuscì a raggiungere il camerino e a comporre dal suo cellulare il numero di emergenza del centralino dello Studio: non serviva parlare, bastava chiamare il numero in memoria al primo posto della rubrica e una richiesta di aiuto veniva reinoltrata automaticamente dal centralino su tutti i numeri dell’ufficio. Era una misura di sicurezza pensata da Paolo per le sue schiave quando si trovavano fuori.
Shareef aveva chiesto a due suoi camerieri di dargli una mano, e inseguì Gaia nel camerino che non aveva porta ma solo una tenda, la trascinò fuori ed avrebbe voluto costringerla a riprendere lo spettacolo. In quel momento entrò di corsa Paolo, seguito da Sergio, il suo amico di Milano, il quale aveva anticipato a sorpresa di un paio di giorni il suo arrivo a Roma. Paolo, per festeggiare l’amico, aveva deciso quella sera di uscire e portarlo a vedere l’esibizione di Gaia. Con loro c’erano anche Flaminia, Claudia e Francesca, quest’ultima una delle sue tre amanti. L’allarme ricevuto da Gaia, li raggiunse sulla strada tra il garage, ...