La ragazza con l'orecchino di perla - capitolo 3
Data: 09/09/2021,
Categorie:
Trans
Autore: Bellastronza69, Fonte: Annunci69
... anche l’anulare fino in fondo.
Divaricai nuovamente le gambe, sempre in maniera molto lenta, sollevai le ginocchia, portai la mano nuovamente vicino l’ano e infilai tre dita della mia mano sinistra.
Non appena l’anulare entrò del tutto, schizzai violentemente. Lo schizzo fu così potente da sporcarmi non solo il reggiseno questa volta, ma anche la faccia, ben più che il semplice mento come la prima volta.
Raccolsi la sborra calda dal mio viso con la mano destra, tolsi le dita della mano sinistra dal mio ano, spalmai il liquido raccolto con la mano destra sulla sinistra e finalmente lo feci.
Leccai la mia mano avidamente, come se fosse l’unica fonte d’acqua nel deserto e ingoiai.
Fu una sensazione completamente folle.
La consistenza sembrava disgustosa ma in gola era calda, avvolgente e dolce.
Mi distesi completamente rilassato sul letto.
La voglia era ancora forte, quindi, lentamente, con due dita della mano destra, toccai la cappella, raccolsi qualche goccia rimasta attorno al glande e riportai la mano alla bocca.
Tutti questi anni ho nascosto questa parte di me, per la prima volta in venticinque anni, però, mi sento viva.
Sento che inizio a parlare di me al femminile quando sono vestita. Mi piace. Ma ciò che mi piace ancora di più e sentire qualcosa nel mio ano.
Riprendo a masturbarmi, ma stavolta non tocco il mio pene.
Con una mano divarico le natiche, con l’altra invece infilo le dita.
Muovo il bacino con un ritmo lento e ...
... regolare.
Sento che l’erezione torna potente. La ignoro, mi concentro sul mio ventre e sui movimenti che faccio con il bacino.
Su, giù, su, giù, costantemente, senza mai fermarmi.
Vengo un’altra volta ma non mi fermo, continuo a muovere il bacino.
Tolgo la mano che apriva le natiche e raccolgo nuovamente la sborra calda dalla mia pancia, la porto con la mano alla bocca e la faccio cadere lentamente, goccia per goccia sulla lingua.
La raccolgo tutta, la tengo un po’ sulla punta della lingua, mentre continuo a masturbarmi con forza l’ano e poi ingoio.
Il pene nel frattempo è di nuovo duro.
Continuo, vengo ancora.
Raccolgo.
Ingoio.
Continuo così per più di un’ora.
Ormai sono tutta sudata, sporca di sborra in più punti del mio corpo e il mio ano pulsa sempre più forte.
All’improvviso, sento suonare il citofono.
L’incanto finisce. Tolgo di scatto le dita dall’ano e prendo il cellulare.
Mi rendo conto che sono passate più di tre ore da quando sono tornato a casa e sono le 18.
Merda. Mallory!
Provo a rispondere al citofono ma nessuno mi risponde.
“Meno male” pensai. “Se n’è andata”.
Mantre iniziavo a riprendere il respiro, sento bussare alla porta. Tre tocchi.
“Apri dai, so che sei lì” sento dall’altro lato della porta.
Non rispondo.
Trattengo il respiro per non fare rumore.
“Lascerò il pacco dietro la porta. Paola”
Un brivido mi attraversa la schiena.
Lei sa. Penso.
L’ha capito.
L’eccitazione e la paura mi attraversano. Il mio ...