Una cena di lavoro e un dolce inatteso
Data: 01/09/2021,
Categorie:
Etero
Autore: LeoneLeale, Fonte: Annunci69
... scollato davanti mette in risalto il seno, aperto dietro quanto basta per farmi ammirare la sua splendida schiena abbronzata e senza alcun segno del costume.
-"Che monella!"
-"Chi?" risponde Carlo che sta riprendendo posto. Faccio un cenno con il capo indicandogli uno dei tavoli davanti al nostro. Lui fa quell'espressione di apprezzamento alzando le sopracciglia e aggiunge: "Vecchio mio, sempre di buon occhio!"
Arrivano i nostri clienti, giro di presentazioni e convenevoli. Si sono portati una interprete. Abbiamo finito il primo e lei non ha tolto gli occhi di dosso a Carlo. Qualcosa mi fa pensare che dovrò tornare in hotel con un taxi. In realtà in taxi ci tornerei con quella bella mora di fronte a me, che non riesco a smettere di guardare e lei contraccambia puntualmente accennando un sorriso furbetto ad ogni sguardo. Andiamo avanti cosi anche durante il secondo. La conversazione di lavoro che rimane comunque attiva e produttiva passa in secondo piano. Adesso è lei che cerca il mio sguardo, sta mangiando della carne, ha delle gambe lunghe e lisce, indossa uno stiletto nero che le sfila le caviglie magre e sexy. Io la guardo, lei mi guarda. Sono una persona fedele. Non ho mai tradito Elena, sono una persona seria mi sono sempre detto tutte le volte che la tentazione era tanta. Meglio andare a darmi una rinfrescata. Mi alzo chiedendo ai commensali di scusarmi un attimo e raggiungo l'interno del locale. Procedo con passo spedito verso il bagno, mi sciacquo il viso ...
... guardandomi allo specchio: "Figa 43 anni ma mica da buttar via!"
Noto una finestra proprio di fianco al getto di aria calda per asciugare le mani. Il locale ha al suo interno un cortile con un piccolo portico dove ci sono accatastate le cassette del vuoto a rendere e altre cianfrusaglie da ristorante.
Esco dalla porticina vicino quella del bagno, faccio due passi. Accendo la mia Marlboro light e do due boccate prima di sentir riaprire la porta alle mie spalle: "Hai da accendere?"
Era lei.
Così conobbi Sara. Da vicino era ancora più bella, profumava di zagara e aveva una presenza statuaria. Lei collabora con l'università, fa ricerca dice. Abbiamo parlato per non più di tre minuti, abbiamo finito le sigarette e non so come siamo finiti a baciarci dietro quel cumulo di cassette di bottiglie vuote. Sento il suo culo sodo tra le mie mani, le stringo i glutei con decisione mentre lei preme su di me con tutto il corpo. Sento il suo seno sodo e profumato strofinarsi sul mio petto, sono eccitatissimo, lei lo sa, lo sente. Con la mano destra inizia a toccarmi il cazzo da sopra i pantaloni, mi sento cosi duro, pulso di desiderio dentro i miei boxer. Le ho alzato quel vestitino stretto che adesso le stringe sui fianchi:
- "Mi chiedevo che mutandine indossassi dal secondo sguardo"
- "Sono all'altezza delle tue aspettative?"
Indossava una mutandina a brasiliana con dei decori in pizzo nero che avevo già spostato prima di iniziare ad premere con delicatezza sul suo ...