1. Riverirti con attaccamento


    Data: 01/09/2021, Categorie: Erotici Racconti, Racconti Erotici, Etero Autore: Idraulico1999, Fonte: RaccontiMilu

    ... le sue braccia avvolgermi e stringermi mentre mi accoglieva nel suo ventre.
    
    Lasciai la camera da letto per ultima, le sue pantofole attendevano accanto al letto, m’inginocchiai per raccoglierle e le strinsi forte, immaginai il ritorno di Corinne, i suoi piedi affaticati dalla giornata che abbandonavano i tacchi rifugiandosi all’interno di quelle confortevoli pantofole. Le baciai con devozione e mi spogliai come se mi stessi preparando a un rito ecclesiastico, poi m’infilai sotto le lenzuola per sentire sul mio corpo nudo il tepore e l’odore di quello di Corinne, nella vana speranza che la mia pelle potesse assorbirlo restando sempre su di me. M’addormentai avvolto in quelle lenzuola che avevano cullato i suoi sogni, cercando di farli miei mentre respiravo insaziabilmente il suo cuscino. Corinne era su di me, la sentivo ansimare mentre la penetravo strappandole gemiti di piacere, sentivo il suo corpo fremere con il mio nell’abbraccio che ci univa. Dopo mi dissetai sulla sua bocca mordendole le labbra, succhiando la sua pelle umida di piacere, perché potevo sentire il suo orgasmo fondersi e travolgersi con il mio, potevo sentirlo nelle nostre carezze, nel suo respiro, sulla mia bocca.
    
    Lei era lì, i miei sogni danzavano con i suoi, s’intrecciavano come dita, avvinghiati come i nostri corpi affamati e grondanti. Quando riemersi dal mio sonno la luce del giorno si era indebolita, del sole era rimasto soltanto qualche riflesso. Avevo perso la nozione del tempo, però dal ...
    ... colore della luce che entrava dalle finestre potei rapidamente intuire che ora fosse. Corinne sarebbe rincasata a momenti, forse era già davanti al portone del palazzo, dovevo sbrigarmi, sennonché balzai fuori dal letto rivestendomi in fretta. Poi mi guardai intorno per essere certo di non aver lasciato tracce, tuttavia non avevo molto tempo per controllare, così come non ne avevo per continuare a perdermi in quel mondo tra le cose di Corinne.
    
    Guardai l’orologio in cucina, erano quasi le venti, mancava poco al suo rientro, ma potevo stare tranquillo, perché sarei riuscito senz’altro a uscire di casa prima del suo arrivo e l’indomani sarei potuto tornare ad amarla nell’intimità del suo appartamento. Tutto era andato bene, nel migliore dei modi, giunto davanti alla porta d’ingresso mi guardai allo specchio e sorrisi soddisfatto prima d’uscire. Il grido di sgomento e di terrore che lanciò Corinne, vedendomi uscire dal suo appartamento, ancora oggi riecheggia nelle mie orecchie.
    
    In quel preciso istante, cometalora succede, immancabilmente sul più bello, la sveglia sul comodino suonacrudelmente e implacabilmentedi soprassalto,interrompendo quella magia,mozzando quel favoloso incantesimoche si era creato,imperturbabile e precisaconla sua acuta e penetrante melodia, spronandomisennonchéad alzarmi: il nuovo giorno m’aspetta, esco di casabrioso ecolmod’aspettative, giurandoe promettendoverso me stesso che dovrò smettere di sognare.
    
    Oggi suonerò al pianerottolo e inviterò Corinne ...
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